Claudio Ratti

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  • Questo topic ha 17 risposte, 6 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 11 anni fa da Cima.
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  • #12775
    Anonimo
    Ospite

    Interessato come sempre ai personaggi dell’alpinismo apuano (visto che ultimamente bazzico queste montagne) volevo sapere se qualcuno sapesse dirmi dove trovare informazioni su Claudio Ratti. Ho letto infatti che su diverse pubblicazioni ? ricordato come uno scalatore di altissimo valore. Mi piacerebbe sapere qualcosa di pi? sulla sua vita, anche magari suggerendomi una pubblicazione da leggere, se esiste.

    #12777
    alberto
    Partecipante

    Si Claudio ? stato uno scalatore di altissimo valore praticando un alpinismo a 360 gradi, d’estate e d’inverno, innovativo e di ricerca. Sopratutto uno che non ? rimasto chiuso nel suo ambiente ma ha saputo uscirne confrontadosi anche con le pi? diverse realt?. Infatti ? diventato anche guida alpina.
    Claudio ha scalato hai massimi livelli su tutte le Alpi. Gi? nei primi anni 80 ha ripetuto la via "dell’Ideale" capolavoro di Armando Aste sulla sud della Marmolada. Ma ? andato anche a scalare in paese esteri e in altri continenti . Ad esempio in California sulla mitica via del NOSE.
    Oppure alle prime esplorazioni delle Torri di Monzone. Oppure alla prima invernale alla via dei Paoli al Pisanino. Non c’? cima o parete in Apuane dove Claudio non abbia lasciato il segno!!
    Purtroppo la vita riserva delle sorprese. Una brutta caduta da un’albero e non sei pi? quello di prima, una sofferta separazione, un’avvicinarsi a certe filosofie orientaleggianti e Claudio non ha saputo (o forse voluto) superare certe difficolt? che l’hanno portato a una scelta senza ritorno.

    #12790
    alebiffi86
    Partecipante

    Ho sempre pensato che fosse molto triste la storia di ratti e tuttosommato per il modo in cui ha deciso di farla finita anche un po’ poetica..(se non sbaglio sal? una via in free solo e poi si lascio cadere nel vuoto).
    Doveva essere un uomo che soffriva molto..si s? in che anno mor

    #12797
    alberto
    Partecipante

    alebiffi86 scritto:

    Ho sempre pensato che fosse molto triste la storia di ratti e tuttosommato per il modo in cui ha deciso di farla finita anche un po’ poetica..(se non sbaglio sal? una via in free solo e poi si lascio cadere nel vuoto).
    Doveva essere un uomo che soffriva molto..si s? in che anno mor??

    non ricordo l’anno preciso. Ma in quel periodo Claudio si era avvicinato a certe filosofie orientali e in particolare frequetava un gruppo di persone che si erano insediate in un gruppo di case fra Casoli e il Campallorzo. Sicuramente qui Claudio aveva trovato, o credeva…di avere trovato, un p? di sollievo dalla sua crisi esistenziale dovuta ai problemi fisici a seguito della caduta da una pianta, crisi matrimoniale e forse anche il sentirsi solo!! Senza dubbio Claudio sotto la sua apparente scorsa di uomo duro nascondeva un animo piuttosto sensibile.

    Per quanto ne so io il suo suicidio ? stato un vero e proprio rito. Non mi risulta che sia caduto da una via di scalata ma si ? gettato volutamente nel vuoto dopo una vera e propria rincorsa e per fare questo si era anche tolto le scarpe che aveva lasciato ben sistemate li da una parte. Forse le credenze orientaleggianti avevano lasciato in lui un segno profondo.

    Io non ho mai scalato con lui ma ci siamo trovati in montagna diverse volte e ho sempre avuto come la sensazione che nascondesse una certa malinconia. Ma forse ? solo una mia errata sensazione.

    #12798
    alebiffi86
    Partecipante

    …be,forse l’alpinismo per lui era anche un po’ un modo per sopportare il dolore che aveva dentro;
    anche per me la montagna ? stata un rifugio in tanti momenti neri della vita.
    Comunque per quanto riguarda le filosofie orientali dipende molto di cosa parliamo: se si era accostato a qualche "setta" che faceva un mescolone di un po’ di tutto senz’altro la cosa gli sar? stata nociva,per? ci sono molti aspetti del pensiero orientale che possono essere di aiuto;
    Da anni studio il Buddismo da "laico" e generalmente mi ha sempre dato un senso di pace; per? ci sono molti concetti che interpretati da soli ed in maniera superficiale possono generare una grande confusione e sconcerto;
    Per esempio ? molto facile cadere in una visione nichilista quando ci si accosta al concetto chiave della "vacuit?"(forse potrebbe essere il caso di ratti?).
    Vabb?,sto andando OT…comunque non c’? qualche libro o altra fonte d’informazione su Claudio? m’interessa molto l’argomento..

    #12804
    gabriele68
    Partecipante

    bonatti scritto:
    ….. ho sempre avuto come la sensazione che nascondesse una certa malinconia. Ma forse ? solo una mia errata sensazione.

    Quando conobbi Claudio (verso l’87-88) ebbi la stessa sensazione di Bonatti, malinconia associata magari anche ad una certa sua "introversit?", ogni tanto per? si apriva, si scioglieva e diventava (o meglio tornava ad essere) una persona sensibile, socievole divertente. Da quanto so, il suo avvicinarsi a certe filosofie orientali fu un modo per cercare di superare una profonda depressione generata da quei momenti bui che ricordava Bonatti.
    Mi fece un immenso dispiacere sapere che non ci riusc? … Lui che ? sempre stato un gran "lottatore".
    Il modo in cui viene spesso ricordati dagli altri alpinisti credo che sia indice delle sue alte qualit? sia come uomo che come alpinista.

    saluti

    #12807
    alberto
    Partecipante

    alebiffi86 scritto:

    …be,forse l’alpinismo per lui era anche un po’ un modo per sopportare il dolore che aveva dentro;
    anche per me la montagna ? stata un rifugio in tanti momenti neri della vita.
    Comunque per quanto riguarda le filosofie orientali dipende molto di cosa parliamo: se si era accostato a qualche "setta" che faceva un mescolone di un po’ di tutto senz’altro la cosa gli sar? stata nociva,per? ci sono molti aspetti del pensiero orientale che possono essere di aiuto;
    Da anni studio il Buddismo da "laico" e generalmente mi ha sempre dato un senso di pace; per? ci sono molti concetti che interpretati da soli ed in maniera superficiale possono generare una grande confusione e sconcerto;
    Per esempio ? molto facile cadere in una visione nichilista quando ci si accosta al concetto chiave della "vacuit?"(forse potrebbe essere il caso di ratti?).
    Vabb?,sto andando OT…comunque non c’? qualche libro o altra fonte d’informazione su Claudio? m’interessa molto l’argomento..

    non so se questo gruppo di persone a cui Claudio si era avvicinato erano una setta e non voglio certo accusare la filosofia orientale della morte di Claudio.
    Il bene e il male ? da tutte le parti!!

    Le fonti d’informazione su Claudio ci sono !!
    Sono coloro che l’hanno conosciuto molto bene, che l’hanno frequentato, con i quali spesso ha scalato: Stefano Funck, Andrea Marchetti, Businelli che non so se scala pi?, Gianfranco Ricci, Fedele Codega, ed altri.
    Queste persone potrebbero dire tante cose di Claudio perch? hanno condiviso con lui molte avventure, dalle Apuane alle Alpi.

    Una cosa che magari non tutti sanno ? che insieme Codega e Piotti, Claudio ha fatto la prima invernale della via dei Carrarini alla Piccola Roccandagia.
    Con Businelli la prima invernale della via dei Paoli al Pisanino.
    Sempre con Codega se non ricordo male la prima invernale alla via dei Carraini alla sud del Sumbra e aveva iniziato a scalare da poco!!

    #12808
    Anonimo
    Ospite

    bonatti scritto:

    Le fonti d’informazione su Claudio ci sono !!
    Sono coloro che l’hanno conosciuto molto bene, che l’hanno frequentato, con i quali spesso ha scalato: Stefano Funck, Andrea Marchetti, Businelli che non so se scala pi?, Gianfranco Ricci, Fedele Codega, ed altri.

    In rete si trovano ben poche notizie su Claudio Ratti.

    Ci? che sta venendo fuori in questo topic invoglia invece a cercare di conoscerlo di pi?; quelli che l’hanno conosciuto o comunque possono dire la loro sarebbero i benvenuti se ne parlassero ancora un po’.

    #12810
    nonno
    Partecipante

    ei ragazzi….per saperne di pi? sul mitico claudio ratti ,si fa presto,basta andare a ripetere tutte le vie che ha aperto,dalle torri di monzone al solco d’equi,dal garnerone al procinto,al pizzo e rovaio e se non vi basta ripetete le vie che ha scalato in giro per i monti,dai pilastri del bianco alla nord del civetta o marmolada o se preferite al badile,val di melo e chi pi? ne ha pi? ne metta.a dimenticavo, ce anche un po d’himalaia e se non volete scalare tutte ste cose, trovate qualcosa di lui anche presso la caserma di alpini paracadutisti di bolzano dove ? stato da tenente

    #12811
    alebiffi86
    Partecipante

    mamma mia..la via dei carrarini e la via dei paoli in invernale..deve essere roba veramente estrema!
    pi? o meno su che difficolt? siamo? sono state salite in piolet traction o artificiale?

    #12813
    warthog
    Partecipante

    molto probabilmente le salite invernali della via dei Paoli ad opera di Ratti e di Gianni Calcagno sono avvenute alla ‘Rusconi’, ossia pulendo la roccia fino a trovare i chiodi per l’artif. Per? sapere esattamente come siano saliti…

    #12814
    alebiffi86
    Partecipante

    warthog scritto:

    molto probabilmente le salite invernali della via dei Paoli ad opera di Ratti e di Gianni Calcagno sono avvenute alla ‘Rusconi’, ossia pulendo la roccia fino a trovare i chiodi per l’artif. Per? sapere esattamente come siano saliti…

    Se non sbaglio per? in tempi pi? recenti c’era stata la prima ripetizione in piolet (della via dei paoli)ad opera del "monaco"..

    #12815
    alberto
    Partecipante

    alebiffi86 scritto:

    mamma mia..la via dei carrarini e la via dei paoli in invernale..deve essere roba veramente estrema!
    pi? o meno su che difficolt? siamo? sono state salite in piolet traction o artificiale?

    la via dei Paoli l’ho salita d’estate una volta. Mentre d’inverno l’ho tentata 2 volte. Una volta abbiamo rinunciato per le brutte condizioni, mentre l’altra volta le condizioni erano buone ma quando eravamo all’inizio delle difficolt? abbiamo sentito delle grida di aiuto cos? siamo scesi per prestare soccorso rinunciando alla salita.

    La via dei Carrarini alla Piccola Roccandagia l’ho salita una volta d’estate. La via ? impegnativa. La prima met? ? la pi? bella e la roccia ? buona!! mentre la seconda met? c’? da stare assai all’occhio.

    Non so che stile abbiano usato Claudio e Calcagno nel salire la via dei Paoli.

    Ratti l’ha salita con Businelli negli anni 80 quindi gi? in epoca piolet traction sicuramente come lo si faceva allora, cordini di collegamento e piastrine per appendersi agli attrezzi.
    La salita di Calcagno viene dopo di quella di Ratti.

    #12843
    Anonimo
    Ospite

    alebiffi86 scritto:

    warthog scritto:
    [quote]molto probabilmente le salite invernali della via dei Paoli ad opera di Ratti e di Gianni Calcagno sono avvenute alla ‘Rusconi’, ossia pulendo la roccia fino a trovare i chiodi per l’artif. Per? sapere esattamente come siano saliti…

    Se non sbaglio per? in tempi pi? recenti c’era stata la prima ripetizione in piolet (della via dei paoli)ad opera del "monaco"..[/quote]

    ciao bbelli!!

    eh gia’…salita ”in libera” (che detto cosi’ fa ridere) un meta’ dicembre di un po’ d’anni fa…esattamente il giorno in cui cadde sulla pania l’amico del funk :(

    le condizioni erano buone, neve parecchia anche se non troppissima ma di ottima qualita’.

    atletico e duro il bouchon del secondo tiro (alla damilano II/7M)…ma gli anni passano e le capacita’ si affinano…magari ora mi sembrerebbe solo un ”boulderino”
    ;-)

    erano anni in cui facevo molte cascate e poco misto…poca tendenza a spaccare tutto ed a usare le picche sulla roccia…e anche poca esperienza nel proteggersi in posti strani…mi ricordo di quel frendino viola che avrebbe protetto il chiave ma di cui mordevano solo due camme su quattro.

    al tempo mi accontentai di un cordino girato attorno ad una stalattitina prima di affrontare il tetto…e delle due viti pessime sul giaccio stalattitico sotto (uno dei rari posti apuani dove si trova vero, e pessimo, ghiaccio stalattitico)

    ora son quasi certo che al posto del frendino non messo ci caccierei un bel tricamino rosa…e addio esposizione ;-)

    spettacolare anche se piu’ facile il terzo tiro.
    sotto andammo slegati…

    non ho dubbio alcuno che i vari ratti e calcagno si siano fatti onore

    …magari coi cordini
    …magari spaccando tutto fino a trovare dove piantar chiodi (la relaz. estiva da il tratto A1)
    …magari con condizioni fotoniche ’80-style (rivista a fine inverno 2008/2009 dalla cima del pizzo uscendo da ”i soliti ignoti” e sembrava un toboga uniforme…altro che tetti!!)

    ma di sicuro senza le ”machines” in mano e con una bella dose di pelo sullo stomaco!
    il buon giampa ha fatto due chiacchere con uno dei compagni di gianni…e sul chiave ci passo’ una vita…ma in ogni caso la corda in sosta la porto’!!

    saluti dal mare!

    #12846
    alebiffi86
    Partecipante

    puppasedani scritto:

    alebiffi86 scritto:
    [quote]warthog scritto:
    [quote]molto probabilmente le salite invernali della via dei Paoli ad opera di Ratti e di Gianni Calcagno sono avvenute alla ‘Rusconi’, ossia pulendo la roccia fino a trovare i chiodi per l’artif. Per? sapere esattamente come siano saliti…

    Se non sbaglio per? in tempi pi? recenti c’era stata la prima ripetizione in piolet (della via dei paoli)ad opera del "monaco"..[/quote]

    ciao bbelli!!

    eh gia’…salita ”in libera” (che detto cosi’ fa ridere) un meta’ dicembre di un po’ d’anni fa…esattamente il giorno in cui cadde sulla pania l’amico del funk :(

    le condizioni erano buone, neve parecchia anche se non troppissima ma di ottima qualita’.

    atletico e duro il bouchon del secondo tiro (alla damilano II/7M)…ma gli anni passano e le capacita’ si affinano…magari ora mi sembrerebbe solo un ”boulderino”
    ;-)

    erano anni in cui facevo molte cascate e poco misto…poca tendenza a spaccare tutto ed a usare le picche sulla roccia…e anche poca esperienza nel proteggersi in posti strani…mi ricordo di quel frendino viola che avrebbe protetto il chiave ma di cui mordevano solo due camme su quattro.

    al tempo mi accontentai di un cordino girato attorno ad una stalattitina prima di affrontare il tetto…e delle due viti pessime sul giaccio stalattitico sotto (uno dei rari posti apuani dove si trova vero, e pessimo, ghiaccio stalattitico)

    ora son quasi certo che al posto del frendino non messo ci caccierei un bel tricamino rosa…e addio esposizione ;-)

    spettacolare anche se piu’ facile il terzo tiro.
    sotto andammo slegati…

    non ho dubbio alcuno che i vari ratti e calcagno si siano fatti onore

    …magari coi cordini
    …magari spaccando tutto fino a trovare dove piantar chiodi (la relaz. estiva da il tratto A1)
    …magari con condizioni fotoniche ’80-style (rivista a fine inverno 2008/2009 dalla cima del pizzo uscendo da ”i soliti ignoti” e sembrava un toboga uniforme…altro che tetti!!)

    ma di sicuro senza le ”machines” in mano e con una bella dose di pelo sullo stomaco!
    il buon giampa ha fatto due chiacchere con uno dei compagni di gianni…e sul chiave ci passo’ una vita…ma in ogni caso la corda in sosta la porto’!!

    saluti dal mare![/quote]

    …grandissimo!! allora sei tu il "monaco"..;) ;
    Complimenti vivissimi (anche se un po’ in ritardo:P ).
    Domanda stupida: non ? che per caso hai delle foto della salita da postare? (non che m’interessino per studiare l’itinerario ma tanto per vedere un po’ di spettacolo..).

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