Fine (?) dell’alpinismo invernale apuano

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    GiovanniTecchia
    Amministratore del forum

    Premessa

    Il titolo, volutamente provocatorio, rappresenta un tentativo di esorcizzazione e quanto segue altro non è che una riflessione personale frutto di esperienze, confronti e impressioni.

    Riepilogo

    Inizio novembre e in maglietta salgo un sentiero dell’Alpe di Pruno; sole e temperatura attorno ai venti gradi. Arriverà la neve quest’anno? L’inverno 2023/’24 è stato mite e secco, confermando la tendenza degli ultimi anni. Eppure se guardo quanto annotato il 10 dicembre ero già sulla Pania della Croce; anche la chiusura era stata eccezionale, con la nevicata più abbondante della stagione e un 25 aprile sulla Cresta Est tra accumuli di fresca e nevischio. E nel mezzo? Poco o nulla. Sfoglio ancora il diario. Il precedente 2022/’23 era stato alquanto strano: niente neve fino a gennaio, con poi condizioni sufficienti per salire il Canale dei Carrubi e, non per me, addirittura Doccia Fredda al Fiocca a inizio febbraio. Il 2021/’22 era partito bene, con belle salite già prima di Natale ma a febbraio i giochi erano finiti. Meglio il 2020/’21, con salite fino a marzo (via dei Lucchesi al Colle della Lettera). Scorrendo indietro negli anni dobbiamo tornare al 2017/’18 per trovare l’inverno più lungo e freddo tra quelli recenti, con neve da novembre a aprile. Inverni secchi invece anche precedentemente, con qualche sorpresa a marzo.

    Considerazioni

    Un primo dato preoccupante quindi è la durata dell’inverno, breve e tardivo, oppure intervallato da periodi miti o caldi che non garantiscono la trasformazione adeguata per la scarsa quantità di neve caduta. Ciò agisce non poco sulla difficoltà degli itinerari classici (su quelli tecnici spero possa intervenire qualcun altro). I gradi di difficoltà, ovviamente sempre molto variabili quando si parla di neve e ghiaccio, sono meno attendibili e ciò rappresenta un fattore di rischio; rischio che aumenta se unito alla diffusione massiccia di foto e commenti ai quali anche i frequentatori della montagna, magari meno esperti, sono sottoposti. Nel 2023 ad esempio, come già accennato, ho salito il Canale dei Carrubi nello stesso giorno in cui Riccardo Bergamini commentava la sua salita con “buone condizioni”. Non so se sia stato questo a concentrare le presenze ma la domenica successiva le persone sopra e in coda al salto roccioso, per nulla in “buone condizioni” erano, contate col binocolo da casa, almeno 25. Il grado PD+ ha senso a questo punto? Le condizioni che trovarono Efisio Vangelisti e gli altri il 26 marzo 1893 probabilmente erano altre, visto che i gradini venivano intagliati e non si procedeva mai frontalmente. Nel 2023 le condizioni sufficienti, non buone, per salire il canale ci sono state per neppure due settimane.

    L’alpinismo invernale apuano: prime salite storiche

    Sono andato a cercare le prime salite degli itinerari più iconici delle Apuane e, oltre a molte salite tra gennaio e febbraio, ho trovato anche alcune sorprese che meritano, a mio avviso, una riflessione: Efisio Vangelisti e altri al Canale delle Rose al Pisanino il 1 dicembre 1883;  il Canale dei Carrubi con il già citato Efisio Vangelisti e altri il 26 marzo 1893; la via Amoretti-Di Vestea al Colle della Lettera il 29 marzo 1931; la via Nerli-Sarperi al Pisanino il 27 marzo 1949; il Canale Batic alla Pania Secca il 29 marzo 1953; il Canale Sambuco al Pisanino il 21 marzo 1965; il Canale Sarperi al Sella il 24 dicembre 1966  e la via Cantini-De Bertoldi al Pizzo d’Uccello tra il 19 e il 29 marzo 1969 (via di altra difficoltà rispetto alle precedenti). Insomma: salite a inizio dicembre e nella seconda metà di marzo con mezzi decisamente diversi da oggi significa manti nevosi più abbondanti e ben trasformati.

    Conclusione

    Quindi l’alpinismo invernale apuano è destinato a finire? Probabilmente no, ma tocca adattarci, cogliere i giorni buoni e, soprattutto, essere consapevoli che i gradi delle guide e delle relazioni possono decisamente variare anche su itinerari classici.

    Aggiungo qualche foto tra buoni auspici e timori da scacciare.

     

    Ghiaccio perfetto sulla via Amoretti-Di Vestea al Colle della Lettera, febbraio 2019

    Salendo al Colle della Lettera, 2022

    Versante est Pania della Croce, dicembre 2017

    Sumbra innevato, 2015

    Slavine alla base del Canale Ovest di destra al Corchia, marzo 2018 (qualcosa sarebbe venuto giù anche pochi minuti dopo)

    Canale Ceragioli al Cavallo, 2024

    Tambura con Burian, 2018

    Innevamento in Val Serenaia a fine aprile, 2013

    Cavallo, differenza innevamento versanti, 2017

    Sagro innevato, 2013

    Prana innevato, 2013

    Pania della Croce da Mosceta con neve fresca, 2012

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