info via Licia al Nona

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  • #24053
    alebiffi86
    Partecipante

    Qualcuno per caso conosce le condizioni della chiodatura sulla via Licia al Nona? si parla di 190 chiodi in 220 metri di salita..saranno ancora affidabili? la roccia com’è? come trovare l’attacco esatto vista la vicinanza con la SUCAI? ho in mente un progettino ardito (l’idea mi è balenata facendo la frisoni) che potrebbe richiedere diversi mesi di preparazione ma potrebbe essere interessante.. :evil:

    #24054
    alberto
    Partecipante

    [quote=”alebiffi86″ post=26049]Qualcuno per caso conosce le condizioni della chiodatura sulla via Licia al Nona? si parla di 190 chiodi in 220 metri di salita..saranno ancora affidabili? la roccia com’è? come trovare l’attacco esatto vista la vicinanza con la SUCAI? ho in mente un progettino ardito (l’idea mi è balenata facendo la frisoni) che potrebbe richiedere diversi mesi di preparazione ma potrebbe essere interessante.. :evil:[/quote]

    La via Licia sul Nona l’ho salita parecchie volte. Una anche d’inverno con il tiro che va alla pianta in comune alla Vaccari, tutto ricoperto di ghiaccio. Questo tiro e quello successivo risultarono assai impegnativi a causa del ghiaccio che ci costrinse a una minuziosa ripulitura della roccia con il martello per poterci salire. Uscimmo tardissimo facendo buio. Fu una vera avventura.
    La parete era tutta orlata di grosse stallattiti e quando arrivò il sole, ogni tanto si staccavano andando a colpire il sentiero sotto la parete.
    L’ultima volta l’ho rifatta 3/4 anni fa assieme al Popegapon. Ricordo che mancava un chiodo sul terzo tiro e risolvemmo con un passo su cliff in un ottimo buco.
    Il terzo tiro è quello che presenta il tratto più strapiombante prima della pancia dove sopra c’è la sosta.
    In generale la chiodatura è assai datata sopratutto nella parte alta. I chiodi a pressione li ricordo buoni mentre quelli a fessura sono deteriorati perchè l’acqua che entra nella fessura li fa marcire. Alcune soste sono state rinforzate con un fix dalla cordata Nesti-Andreini.
    Nella prima metà fino al terzo tiro ci dovrebbero essere anche degli spit perchè adesso in parte in comune al “Fantasma del Nona”.
    Il penultimo tiro, quello sopra la cengia è lungo e impegnativo perchè ha una chiodatura un pò precaria. L’ultimo tiro, quello della becca è faticoso e strapiombante, qui, quella volta con il Pope, mi ricordo di avere chiodato. Questo tiro si può evitare. Una volta fatto il penultimo, dalla sosta sotto la becca, con un breve ed esposto traverso a sinistra si può uscire dalla parete arrivando su stretta cengetta erbosa. Una volta usciti non salire dritti (terreno erboso e pericoloso) ma, rimanendo legati, traversare a sinistra per la cengetta arrivando in un facile canale che porta sui prati sommitali.
    L’attacco è in comune alla via Vaccari. Questa va subito a sinistra mentre la Licia sale dritta (pianticella) e poi a sinistra in un diedrino mirando ad un evidente tettino giallastro che si supera direttamente arrivando alla sosta su cengetta.
    Comunque l’attacco è a destra della targa in ricordo del ragazzo che ha aperto il “Fantasma del Nona” sulla verticale della becca di destra (su quella a sinistra sale la via dei Fiorentini).
    La roccia è giallastra e non è di certo quella del Procinto. Ma i tratti in libera: metà del primo tiro, breve ultimo tratto del quarto tiro, seconda parte del quinto tiro e sesto tiro non sono difficili anche e a volte delicati.

    La prima solitaria della Licia l’ha fatta Sergio Lucchesi di Livorno detto il Budden.
    La Licia è stata fatta anche in discesa. Se non ricordo male da Mario Verin e Giovani Bertini.

    Una volta fare la Licia andava di moda. Le cordate si sfidavano cercando di fare la via nel più breve tempo possibile.
    Per fare questo si mettevano pochissimi rinvii . Anche non più di due a tiro.
    Lo so era pericoloso ma questo era il gioco in quei giorni spensierati…..

    #24055
    alebiffi86
    Partecipante

    grazie; l’artificiale è sempre sostenuto? che attrezzatura ci vuole? due staffe,un cliff e una ventina di chiodi bastano? a parte il passo che hai fatto con il cliff il resto si fà bene? sono molti i passi da fare salendo sul penultimo gradino della staffa?

    #24056
    alberto
    Partecipante

    [quote=”alebiffi86″ post=26051]grazie; l’artificiale è sempre sostenuto? che attrezzatura ci vuole? due staffe,un cliff e una ventina di chiodi bastano? a parte il passo che hai fatto con il cliff il resto si fà bene? sono molti i passi da fare salendo sul penultimo gradino della staffa?[/quote]

    l’artificiale è abbastanza semplice anche se poi alla lunga risulta faticoso. Passi da ultimo gradino non li ricordo (mentre ce ne è uno sul primo tiro della Corrado) . Se eviti l’uscita in becca (che poi è una variante) il tiro più strapiombante è il terzo, sulla pancia prima della sosta. Se non sbaglio è qui che usai il cliff. Ma anche il penultimo è impegnativo perchè lungo. In questo tiro ci sono tanti chiodi a fessura.
    Quello che può rendere tutto un pò più complicato e sostenuto è la qualità della chiodatura.
    Sicuramente dovrai chiodare perchè alcuni chiodi, sopratutto i fessura non sono sicuramente affidabili.
    2 staffe sono il minimo a meno che tu non voglia salire facendo dell’A0 ma trazionare su quei chiodi non è consigliabile.
    20 chiodi mi sembrano tanti. Io porterei anche il perforatore e qualche spit o pressione. Questo per garantirti comunque la salita in caso di chiodi a pressione inaffidabili o peggio ancora di fuoriuscita di un pressione.
    Naturalmente portati tanti rinvii per mettere tante protezioni. Purtroppo tanti rinvii sono anche pesanti. Per diminuire il peso, puoi decidere di non portare i rinvii e portare invece moschettoni singoli e cordini. In questo modo dimezzi il numero dei moschettoni.

    Comunque per farla da solo è bene andarci ben preparati, sia fisicamente che tecnicamente. Perchè alla lunga il tutto diventa assai faticoso e in caso di rinuncia non è facile scendere, visto che la parete strapiomba e la via fa anche degli obliqui che complicano il tutto sia in risalita che in discesa.

    Prova prima la via “Corrado” che pur strapiombando assai (secondo tiro) è assai più corta. Questa prova ti sarà sicuramente utile per migliorare/evitare tante cosucce, errori e mettere a punto tanti particolari che poi ti saranno molto utili in seguito.
    Almeno a me è servito tanto per poi fare la via dei Fiorentini.

    #24057
    Cima
    Partecipante

    Ale se vuoi fare un po di pratica insieme chiama pure! l’anno scorso mi preparai molto per salire la Licia o la via dei Fiorentini però poi fra indecisioni e problemi vari non è mai riuscito andare… :evil:

    Ti dico un po i miei pareri e sensazioni che ho riscontrato durante l’allenamento:
    L’artificiale può sembrare banale e scontato ma invece va affrontato con la dovuta preparazione ed esperienza… per affrontare lunghi tiri chiodo dopo chiodo bisogna allenarsi soprattutto nella velocità in quanto è impressionante quanto passa velocemente il tempo mentre stai smadonnando con le staffe in mano!
    L’esperienza a proteggerti in parete ce l’hai quindi non è un problema… sicuramente può rivelarsi utile prendere un po di dimestichezza con il perforatore e spit… su vie del genere può capitare di doverlo usare ;)

    se vuoi salire qualche vietta d’artificiale intorno al Nona chiama! il progetto di salire la Licia ce l’ho sempre bello vivo pure io quindi mi farebbe piacere avere un compagno di allenamento!

    #24058
    alebiffi86
    Partecipante

    ok Nico! grazie mille! ti terrò presente!! ;)

    #24059
    alebiffi86
    Partecipante

    [quote=”bonatti” post=26052][quote=”alebiffi86″ post=26051]grazie; l’artificiale è sempre sostenuto? che attrezzatura ci vuole? due staffe,un cliff e una ventina di chiodi bastano? a parte il passo che hai fatto con il cliff il resto si fà bene? sono molti i passi da fare salendo sul penultimo gradino della staffa?[/quote]

    l’artificiale è abbastanza semplice anche se poi alla lunga risulta faticoso. Passi da ultimo gradino non li ricordo (mentre ce ne è uno sul primo tiro della Corrado) . Se eviti l’uscita in becca (che poi è una variante) il tiro più strapiombante è il terzo, sulla pancia prima della sosta. Se non sbaglio è qui che usai il cliff. Ma anche il penultimo è impegnativo perchè lungo. In questo tiro ci sono tanti chiodi a fessura.
    Quello che può rendere tutto un pò più complicato e sostenuto è la qualità della chiodatura.
    Sicuramente dovrai chiodare perchè alcuni chiodi, sopratutto i fessura non sono sicuramente affidabili.
    2 staffe sono il minimo a meno che tu non voglia salire facendo dell’A0 ma trazionare su quei chiodi non è consigliabile.
    20 chiodi mi sembrano tanti. Io porterei anche il perforatore e qualche spit o pressione. Questo per garantirti comunque la salita in caso di chiodi a pressione inaffidabili o peggio ancora di fuoriuscita di un pressione.
    Naturalmente portati tanti rinvii per mettere tante protezioni. Purtroppo tanti rinvii sono anche pesanti. Per diminuire il peso, puoi decidere di non portare i rinvii e portare invece moschettoni singoli e cordini. In questo modo dimezzi il numero dei moschettoni.

    Comunque per farla da solo è bene andarci ben preparati, sia fisicamente che tecnicamente. Perchè alla lunga il tutto diventa assai faticoso e in caso di rinuncia non è facile scendere, visto che la parete strapiomba e la via fa anche degli obliqui che complicano il tutto sia in risalita che in discesa.

    Prova prima la via “Corrado” che pur strapiombando assai (secondo tiro) è assai più corta. Questa prova ti sarà sicuramente utile per migliorare/evitare tante cosucce, errori e mettere a punto tanti particolari che poi ti saranno molto utili in seguito.
    Almeno a me è servito tanto per poi fare la via dei Fiorentini.[/quote]

    in effetti avevo pensato di fare prima un giro sulla Corrado; mi sembra un idea saggia! :)

    #24060
    alberto
    Partecipante

    ma più che saggia (visto che te saggio non sei…. :laugh: ) direi che ci sono diversi particolari da mettere a punto, che ti possono creare diversi problemi se non li esegui bene.
    Quindi meglio farlo su una via più semplice e breve, dovea magari ti puoi togliere d’impaccio più facilmente.
    Considera che , se ti autoassicuri sempre, e sull’artificiale è consigliato (visto anche questi vecchi chiodi) la via la dovrai fare tre volte. Quindi grande dispendio fisico.
    Anche risalire le corde con le jumar, sopratutto se nel vuoto, non è proprio una passeggiata. Poi c’è il problema dei traversi. Quando scendi per recuperare il materiale, dovrai decidere se lasciare la corda rinviata negli ancoraggi oppure no. Se scegli di toglierla dagli ancoraggi ti troverai completamente nel vuoto e distante dalla linea di scalata.
    Se invece la lasci rinviata, ad esempio su di un ancoraggio prima di un traverso/obliquo, quando la vai a risalire, avrai il problema di toglierla dall’ancoraggio visto che ci sei sopra con il tuo peso e la corda è in tiro.

    Ci sarebbe anche un altro vecchio sistema. Quello di portarsi 3 o quattro staffe unite all’imbrago con uno spezzone di corda per ogni staffa. In modo da essere sempre assicurati su almeno 2 ancoraggi contemporaneamente.
    Ma non l’ho mai usato.

    #24061
    alebiffi86
    Partecipante

    …così a occhio mi verrebbe da dire che conviene togliere tutte le protezioni mentre scendo (e quindi la corda rinviata è senza carico)..poi però suppongo che alla fine parta una pendolata mostruosa! però almeno quando risali è tutto più veloce e fluido..che ne dici? tu come ti sei regolato? poi pensavo prima di andare a fare in autoassicurazione molte vie tranquille che conosco bene (diedro sud,corchia,procinto,malerba,ecc..) così da avere ben chiara tutta la procedura e fare esperimeenti in situazioni “gestibili”; parallelamente andare a ripetere con un compagno un po’ di vie artificiali più abbordabili (almeno come lunghezza) tipo michela,Rosi Sigali,ecc..; infine (e sarà la cosa più difficile e noiosa) una bella preparazione atletica.. :unsure:

    #24062
    alebiffi86
    Partecipante

    altra domanda: se dovessi ripiegare con la sola corda da 70 metri diventa un casino…non mi conviene portare anche una mezza corda da 60 (da lasciare alla sosta nello zaino mentre scalo,chiaramente..)in modo tale che se devo fare le doppie giunto le corde e ho 60 metri di calata? (magari facendo il galleggiante doppio vista la differenza di diametro delle corde..)

    #24063
    alberto
    Partecipante

    [quote=”alebiffi86″ post=26057]…così a occhio mi verrebbe da dire che conviene togliere tutte le protezioni mentre scendo (e quindi la corda rinviata è senza carico)..poi però suppongo che alla fine parta una pendolata mostruosa! però almeno quando risali è tutto più veloce e fluido..che ne dici? tu come ti sei regolato? poi pensavo prima di andare a fare in autoassicurazione molte vie tranquille che conosco bene (diedro sud,corchia,procinto,malerba,ecc..) così da avere ben chiara tutta la procedura e fare esperimeenti in situazioni “gestibili”; parallelamente andare a ripetere con un compagno un po’ di vie artificiali più abbordabili (almeno come lunghezza) tipo michela,Rosi Sigali,ecc..; infine (e sarà la cosa più difficile e noiosa) una bella preparazione atletica.. :unsure:[/quote]

    Sui tiri piuttosto dritti, mentre scendevo ho tolto tutto o quasi e poi sono risalito con le jumar.
    Sui tiri con traversi mentre scendevo ho tolto quasi tutto lasciando i rinvii sui cambi di direzione per evitare grosse pendolate antipatiche…. :S
    Chiaramente qualche pendoletto lo fai, all’inizio è una sensazione non proprio bella… :sick: ma poi ti ci abitui…. L’importante è essere ancorati ad una buona sosta ;)
    Poi invece di risalire la corda, ho messo il jumar sulla corda come autoassicurazione e ho rifatto il tiro in arrampicata.

    Io però una via in artificiale più facile e breve da solo la farei. La Rosi Sigali potrebbe essere quella giusta.

    #24064
    alberto
    Partecipante

    [quote=”alebiffi86″ post=26058]altra domanda: se dovessi ripiegare con la sola corda da 70 metri diventa un casino…non mi conviene portare anche una mezza corda da 60 (da lasciare alla sosta nello zaino mentre scalo,chiaramente..)in modo tale che se devo fare le doppie giunto le corde e ho 60 metri di calata? (magari facendo il galleggiante doppio vista la differenza di diametro delle corde..)[/quote]

    io avevo una corda intera da 60 metri con la quale scalavo e la risalivo.
    Poi una mezza sempre da 60 che avevo portato per una eventuale discesa e che tenevo nello zaino.

    Insomma fra tutto un bel peso.

    #24065
    alberto
    Partecipante

    questo è, più o meno, il materiale che avevo portato:

    1 corda intera da 60 mt,
    1 mezza corda da 60 mt.
    10 cordini/fettucce
    2 cordini lunghi da sosta
    15 rinvii (di cui uno rigido)
    8 moschettoni a ghiera
    1 discensore con moschettone a ghiera a base larga
    2 staffe più daisy chain
    1 cliff
    8 chiodi misti (ne ho perso subito 1 sul primo tiro :sick: si inizia bene)
    4 tasselli spit da 8
    2 piastrine per spit da 8
    1 perforatore
    1 martello
    2 jumar
    4 Friend dal viola al giallo
    1 gri-gri modificato con maglia rapida a delta in acciaio
    1 fettuccia per pettorale più piccolo moschettone
    Imbracatura
    1 lampada frontale
    casco
    1 litro di te
    barrette pi un paio di bustine energetiche (insomma mi sono drogato :laugh: )
    1 macchina fotografica
    1 paio di scarpette da arrampicata
    1 paio di scarpe d’avvicinamento
    1 piumino leggero
    1 guscio leggero
    Il tutto contenuto nello zaino che mi aveva prestato la Sabri, perchè nel mio non ci stava.

    E il pezzo più importante: una ranocchia che mi ha fatto compagnia per tutta la salita.

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