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Anonimo.
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12 Novembre 2010 alle 01:59 #10285
Marco di AS
PartecipantePrima della chianina ma soprattutto prima del Chianti! :laugh:
Marco
12 Novembre 2010 alle 03:39 #10287Anonimo
Ospiteforza ragazzi,salviamo i nostri monti,henraux ci h?
rotto…..12 Novembre 2010 alle 04:48 #10288alberto
Partecipantepaologsx scritto:
forza ragazzi,salviamo i nostri monti,henraux ci h?
rotto…..il problema non ? tanto l’henraux.. ma ? la gente apuana che deve cambiare mentalit? .
A molta di questa gente di salvare le Apuane dall’escavazione non gli frega nulla.
Molta di questa gente vede il Parco come limitazione dei propri diritti.
Non credo che gli abitanti di Vagli siano contro il traforo e gli freghi molto della salvaguadia della Tambura .12 Novembre 2010 alle 06:59 #10289alebiffi86
Partecipantebonatti scritto:
paologsx scritto:
[quote]forza ragazzi,salviamo i nostri monti,henraux ci h?
rotto…..il problema non ? tanto l’henraux.. ma ? la gente apuana che deve cambiare mentalit? .
A molta di questa gente di salvare le Apuane dall’escavazione non gli frega nulla.
Molta di questa gente vede il Parco come limitazione dei propri diritti.
Non credo che gli abitanti di Vagli siano contro il traforo e gli freghi molto della salvaguadia della Tambura .[/quote]Questo succede (secondo me) per via del fatto che la gente apuana non ha sviluppato una cultura alpina come succede in altre zone montuose (forse anche perch? le apuane pur essendo meravigliose sono montagne " bonsai ").
Non si ? creata quella mentalit? montanara tipica delle genti della val d’aosta e delle dolomiti,dove le persone amano le loro montagne e le conoscono veramente.
C’? anche da dire per? che da quelle parti la montagna ha sempre dato lavoro alle persone e forse ? proprio questo fattore che ha creato un senso di appartenenza comunitario e di rispetto verso la monatgna stessa.
Per? sono convinto che nel loro piccolo anche le apuane avrebbero potuto generare posti di lavoro compatibili con l’ambiente; bastava puntare molto sull’aspetto turistico (con pi? strutture alberghiere,guide locali,un ente parco un po’ meno mafioso,ecc..)e meno sull’escavazione.
La gente che abita questi luoghi non si rende conto che mentre il marmo prima o poi finir?,il turismo ? un modo intelligente per sfruttare la monatgna perch?,se fatto con criterio,? una risorsa inesauribile; se avessero avuto cura dei loro monti avrebbero potuto tirarci fuori una grande quantit? di lavoro senza bisogno di estrarre neanch? un sassolino,perch? sono convinto che qualche secolo fa le apuane non avevano nulla da invidiare alle dolomiti.
Invece purtroppo come dicevo prima ? venuta a mancare quell’identit? culturale che accomune i popoli e li rende gelosi e rispettosi del loro territorio.
Invece qui le loro montagne non le conoscono neppure;sono sicuro che se vado ad arni o a resceto e chiedo ad un ragazzo della mia et? se ? mai salito su qualche cima li dietro casa,mi prende per stupido; giusto qualche anziano del paese le conosce e le apprezza (come mi ? capitato di verificare a resceto parlando con un vecchio montanaro)ma stanno scomparendo anche loro e non avranno il cambio di guardia.
Questa ? la cosa grave: il fatto che la gente apuana non ama la propria terra;12 Novembre 2010 alle 07:48 #10292Anonimo
OspiteNon ? che la gente apuana non ama le sue montagne. Finch? la gente viveva nella montagna e della montagna i montanari erano tutt’uno con lei. Non si ponevano neppure il problema che potesssero esistere altri ambienti e alla fin fine neppure interessava (pur vedendo il mare tanti non lo avevano mai neppure toccato). La vita era dura. La montagna ? faticosa, tosta da tirarci fuori giorno x giorno di ch? viverci. Per? fu x secoli un rifugio, una protezione e una grande via di comunicazione con altre aree e culture.
La vita quotidiana era scandita dal pascolo, il bestiame, gli orti, le castagne, i vari lavori di costruzione, il legname etc. Il cosidetto "tempo libero" era regolato da festivit? pagane o cristiane, danze, giochi, racconti, momenti d’osteria di paese… Ma era un mondo, a suo modo, che funzionava e aveva un suo ordine. E cos? ? stato per millenni. Nonostante le bufere storiche, politiche, religiose etc. imperturbabile andava avanti mentre gli imperi crollavano e i re si succedevano…
Poi, ed ? storia risaputa, ? arrivata l’industrializzazione, il capitalismo selvaggio. Cos? come tutti i mondi, o micromondi, tradizionali occidentali anche quello apuano e stato stravolto, lacerato socialmente, economicamente e come "valori" superiori di riferimento. A met? ‘800 l’escavazione del marmo era un’attivit? marginale che interessava a pochi, con pochissimi addetti e dai guadagni non sempre cos? certi. Poi, si sa, tutto ? cambiato come ? cambiato nella Val Padana o tra i pescatori liguri e gli artigiani di citt?. Come TUTTI, gli apuani hanno avuto pi? quantit? di merci e forse "comfort" ma sono stati abruttiti nei valori spirituali, sradicati, ridotti a "consumatori" e i giovani bombardati dai modelli "modernisti" e yankee che di generazione in generazione rincoglioniscono sempre di pi? i nostri ragazzi. Non sono diventati pi? colti perch? ora sanno tutti scrivere e parlano tutti il televisionese (pardon l’italiano). Sono, siamo, pi? ignoranti dei nostri vecchi. Ora non sanno, non sappiamo pi? chi siamo..e qualcuno sghignazza con una sinistra risata alle nostre spalle, succhiandoci le nostre anime. Ma dobbiamo avere fede e continuare la lotta mi spiace dirlo ma oggi ? varamente lo scontro fra il sangue (la tradizione) e l’oro (il capitalismo)!!
"le radici profonde non gelano"P.S. I "monticelli" senza storia del Nord si sono salvati, forse, perch? non vi era marmo e altre materie prime o strategiche appetibili…ma appena hanno potuto devastare con gl’impianti sciistici boschi e vallate per un turismo borghese e di poveri imitatori complessati dei borghesi, lo hanno fatto senza piet? come tutti sappiamo…..
12 Novembre 2010 alle 09:38 #10295Anonimo
OspiteAnche sulle Alpi ‘maggiori’ di scempi ne sono stati fatti… basta fare un giro al Breuil (oops, a Cervinia) per rendersene conto. I problemi delle Apuane, in forme diverse, si sono gi? presentati un po’ dappertutto.
Poi ? chiaro che, in regioni alpine assai pi? vaste, qualche valle appartata si ? preservata. Le Apuane invece sono piccole e le cave producono danni ancora pi? vistosi.12 Novembre 2010 alle 22:57 #10301alberto
Partecipanteio posso parlare della mia esperienza . Frequento le Apuane da una vita, abito in un paese dell’alta Versilia dal 1989!! quindi un p? di cose le ho viste, le ho sotto gli occhi.
CHe la gente apuana ami i propri paesi, non ci sono dubbi. Li abita e li tiene vivi anche se la vita ? scomoda. Ma spesso non ha rispeto per la propria terra , una terra che gli da da vivere. Basta andare a vedere cosa viene abbandonato nei ravaneti delle cave la maggioranza delle persone che lavora nelle cave ? gente del posto.
Bisogna cambiare mentalit? , capire che il territorio va rispettato perch? ? la nostra casa e non va spremuto e avvelenato.C’? gente del posto che non vede l’ora che venga fatta la strada a Mosceta e una bella funivia sulla Pania. Cos? potranno fiorire alberghi e ristoranti.
12 Novembre 2010 alle 23:07 #10302Marco di AS
PartecipanteLa presenza del marmo certamente ? un fattore che non ha aiutato a realizzare nelle Apuane un’economia "sostenibile", come si usa dire oggi. Ma soprattutto quello che sta avvenendo oggi con i carbonati mette in luce, e lo dico a malincuore per i tanti amici che ormai ho da queste parti, una mentalit? di fondo da rivedere.
Faccio un esempio: da qualche anno, come molti di voi sanno, bazzico la Valle d’Aosta, mentre prima andavo pi? spesso in Alto Adige. Due regioni autonome, allo stesso modo, quindi con certi privilegi, ma con mentalit? totalmente diverse. ? vero che in Valle d’Aosta c’? Cervinia e, nella classifica degli obbrobri, anche Pila, ma si tratta di solito di colonizzazioni esterne; Courmayeur, La Thuile e Cogne completano il quadro dell’offerta turistica comunemente intesa ma il resto della regione presenta solo qualche piccolo impianto di risalita e qualche anello di fondo.
Ci sono stati anche qui scempi edilizi, ma ora (e ne sappiamo qualcosa) se vuoi ristrutturare una casa in un centro storico non devi sgarrare di un millimetro rispetto alle indicazioni della Sovrintendenza. Ci sono alpeggi bellissimi che altrove sarebbero trasformati in chiss? cosa ma qui per raggiungerli non ci fanno neanche una seggiovia. Le strade forestali sono rigorosamente off limits, se ti beccano con l’auto sono dolori.
Anche l’Alto Adige tutela l’ambiente, ma lo sfruttamento sciistico e gli obbrobri edilizi sono senz’altro maggiori, tanto per dire. La gente si "accontenta" meno, mentre in Valle d’Aosta ? quasi una filosofia di vita, di un popolo che, raggiunto il benessere, non ha preteso di pi?, ama sempre le mucche e le loro battaglie anche se gli alpeggi ora sono affidati in gran parte agli extracomunitari, ama gli sport tradizionali che in molti praticano e che ricordano i giochi che facevamo da bambini, ama una cucina buona ma sostanzialmente povera e comunque senza troppe pretese e via dicendo. Tra loro parlano tutti il patois francoprovenzale e ci tengono molto, mentre in Savoia e nel Vallese ormai quasi nessuno lo parla pi?. E anche la nutrita e ormai storica comunit? di immigrati calabresi si ? integrata benissimo, cosa che in Alto Adige sarebbe impensabile.
A volte anche io e Barbara siamo tentati di dire che potrebbero fare di pi?, ma poi pensiamo che se avessero fatto di pi? forse la Valle d’Aosta ci sarebbe piaciuta meno… ;)
15 Novembre 2010 alle 20:54 #10310Anonimo
OspiteSabato pomeriggio ho partecipato a Massa alla inaugurazione della mostra fotografica SALVIAMO LE APUANE di Elia Pegollo. Al di l? della bellezza e ricchezza delle foto, c’? stato una magistrale introduzione di Elia che si spende per la difesa delle Apuane e di quanto contengono: l’acqua, bene primario minacciato dalla escavazione selvaggia e indiscriminata.
Uno spettacolo da non perdere. C’? stato anche l’intervento dell’assessore privinciale alla cultura lara Ven? che si ? complimentata con la sua amministrazione e le aziende del marmo che hanno consentito l’esposizione dei 14 blocchi di marmo sul Piazzale Michelangelo (!). Il sindaco Pucci, tra le altre cose,invece, ha detto che il progetto traforo Tambura (lui ? contrario) prevede che l’uscita del tunnel non sia sopra Resceto, ma nel Canale di Cerignano ben sopra Forno. Cose dell’altro mondo.
Comunque ho parlato con Elia prospettandogli una sua partecipazione nel caso si riuscisse a essere ospitati da Che tempo che fa: si ? dichiarato disponibile (potrebbe andar bene anche la Francescato che conosce le Apuane, non Realacci che ne sa poco). Continueremo a parlarne.
C’erano anche due amici del forum con cui ho commentato alcune foto, ma non ho memorizzato i loro nomi: se volete, fatevi sentire.
Ciao a tutti, nonnomassese15 Novembre 2010 alle 21:08 #10311Anonimo
Ospite? stato un piacere….per? il confronto tra Nonni,L’hai vinto TU:S :blush: Complimenti:laugh: CIAO
15 Novembre 2010 alle 23:21 #10312Anonimo
Ospitenonnomassese scritto:
Sabato pomeriggio ho partecipato a Massa alla inaugurazione della mostra fotografica SALVIAMO LE APUANE di Elia Pegollo. Al di l? della bellezza e ricchezza delle foto, c’? stato una magistrale introduzione di Elia che si spende per la difesa delle Apuane e di quanto contengono: l’acqua, bene primario minacciato dalla escavazione selvaggia e indiscriminata.
Uno spettacolo da non perdere. C’? stato anche l’intervento dell’assessore privinciale alla cultura lara Ven? che si ? complimentata con la sua amministrazione e le aziende del marmo che hanno consentito l’esposizione dei 14 blocchi di marmo sul Piazzale Michelangelo (!). Il sindaco Pucci, tra le altre cose,invece, ha detto che il progetto traforo Tambura (lui ? contrario) prevede che l’uscita del tunnel non sia sopra Resceto, ma nel Canale di Cerignano ben sopra Forno. Cose dell’altro mondo.
Comunque ho parlato con Elia prospettandogli una sua partecipazione nel caso si riuscisse a essere ospitati da Che tempo che fa: si ? dichiarato disponibile (potrebbe andar bene anche la Francescato che conosce le Apuane, non Realacci che ne sa poco). Continueremo a parlarne.
C’erano anche due amici del forum con cui ho commentato alcune foto, ma non ho memorizzato i loro nomi: se volete, fatevi sentire.
Ciao a tutti, nonnomasseseC’ero anch’io… del forum ho incontrato aik.
La mostra mi ? piaciuta, belle foto. Purtroppo non ho potuto ascoltare l’introduzione perch? sono arrivato un po’ pi? tardi.16 Novembre 2010 alle 03:38 #10313Marco di AS
PartecipanteCiao Augusto, spero allora di vederti al raduno cos? facciamo il punto sulle possibili iniziative. Per? a quanto ho visto non hai ancora dato conferma. Fatti vivo con l’admin! ;)
A presto
Marco
18 Novembre 2010 alle 19:01 #10322Anonimo
OspiteIeri sera ho visto su RTV38 il servizio APUANE SBRICIOLATE. Mi ? piaciuto. Ottimi gli interventi di Elia Pegollo e di Alberto Grossi (? stato presentato il suo film Aut Out). Se lo avessi saputo prima, lo avrei fatto sapere. Dal nostro punto di vista, preoccupanti quelli di Andrea Balestri, dell’Associazione Industriali e di Venturini, sindacalista.
C’? di che riflettere e parlare.
Buona giornata a tutti, nonnomassese18 Novembre 2010 alle 23:58 #10323Anonimo
Ospiteciao Nonomassese, io ero una delle due persone del forum che hai incontrato sabato alla mostra di Elia.
E’ stato un vero piacere conoscerti, a presto24 Novembre 2010 alle 01:51 #10338Anonimo
Ospitegiro l’informazione dal loro post su FB:
AUT OUT verr? presentato e proiettato sabato prossimo dalle 17.30 – 10:00pm
presso la Torre FIAT , lungomare di ponente 20
Marina di Massa
Il video che meglio descrive il grave impatto ambientale che subiscono le nostre amate Alpi Apuane.Presentazione e Proiezione con:
– Alberto Grossi
– Maurizio Maggiani
– Adolfo Lippi -
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