Re:Altissimo – Sentiero della libert? ?

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dok
Partecipante

o Bergame, rispondo qui alle domande che sono sicuro mi farai dopodomani e ti dico anche l’ora, tra le due e le tre di notte: sai com’?, con la tua non pi? tenera et?, per usare un eufemismo, stai diventando estremamente prevedibile, vediamo un po’ se ci azzecco.
che dire poi della battutaccia che farai per concludere in bellezza il post, non sto qui ora a suggerirtela: dico solo che per aguzz? l’ingegno potresti anche te metterti temporaneamente fuori uso una zampa, cos? mi risparmerei di stare a spiegarti le cose…sisiziocane
e in realt? ero convinto che saresti arrivato da solo alla considerazione che quello in rosso -e mettiamoci pure i segmenti blu tratteggiati nell’alveo del canale, ora sulla destra ora sulla sinistra- non ?, come dici, <un’ipotesi di tracciato>, o <un percorso che per qualche logica e convenienza potrebbe essere preferito ad altri>, ma ? Il Percorso, La Via del Canal Dal Prado, ovvero la via che da tempi immemorabili ha battuto la gente apuana per portarsi in quel crocevia di percorsi che ? la cresta Focoraccia-Altissimo.
tra l’altro marted? ho fatto una bella chiacchierata col Davide Del Giudice, che spero di avere presto qui tra noi sul forum, che oltre alle antichissime tracce di vita e di insediamenti in quell’area, ha qualcosa da dire anche su quel tratto di fronte dalla prospettiva dei tedeschi-alpini della Monterosa, aspetto che ancora ci manca: posso anticipare che ? emerso qualche datto interessante riguardo alla toponomastica e geografia militare, in particolare in riferimento al passaggio alla Greppia, rafforzando un’ipotesi che avevo gi? espresso nel mio intervento sui Gaglini, e che si era confermata nella mia ultima uscita di qualche settimana fa.
altro punto interessante ? la versione dualistica -Focoraccia e Greppie- che danno le testimonianze degli alpini della questione dei passi, che per me paradossalmente rafforza la tesi del terzo passo, quello del Pitone presso quota 1164, come unica zona realmente franca: un aspetto che ha qualche implicazione interessante, su cui avremo modo di tornare.

avevo gi? accennato in maniera puramente <scribistica> a questo percorso in un intervento al mio rientro, ripromettendomi di tornarci meglio in seguito: ora ci torno con mappe e materiale fotografico, sperando di non scontentare nessuno…ma veniamo alla mappa, sulla base di una rielaborazione della CTR in cui ? evidente qualche ritocco alla toponomastica dell’area, praticamente ? rimasto al suo posto solo il monte Focoraccia. il tracciato in rosso ? definito da una serie di punti con la lettera G, e non a caso, dato che questo ? il percorso disegnato anche dal ConteGi?.
del tracciato fanno anche parte, come dicevo, i segmenti tratteggiati in blu, che sono i pochi segmenti importanti della strada-lizza del Canal Dal Prado resistiti al tempo e alla forza della natura. l’importanza di questi tratti sta nel permettere di configurare l’ipotesi, che avevo gi? espresso in passato, di un percorso misto tra il sentiero della Grota Stiappata-Col della Perlettaia e lizza nel canale, come era anche prassi pi? recente dei cacciatori di Azzano.
le ragioni questo percorso misto, e qui vengo a rispondere alla domanda di Bergame, sono brevit? e ergonomia del percorso da una parte, e superamento di difficolt? dovute al periodo invernale-piena e comunque roccia bagnata- e alla presenza di ostacoli praticamente insormontabili dall’altra, come le cascate riprese in qualche foto: nel caso della zona del Forcello, che ? quella che interessa a Bergame, l’itinerario pi? diretto ? senz’altro quello sul tratto di lizza in buone condizioni sull’ansa del canale, che permette di evitare l’aggiramento del Col della Perlettaia, resta da vedere se fosse praticabile all’epoca e nella stagione invernale il tratto di canale a basso dislivello G4-G6, altrimenti ? giocoforza seguire la linea rossa. avevo gi? detto che il sentiero del Colle della Perlettaia ? stato messo a punto nel periodo postbellico del Piano Fanfani, ma probabilmente una qualche traccia era gi? presente, anche se di difficile riconoscimento, come emerge dal diario di Sciamino, oltre al fatto che alzarsi sul Col della Perlettaia significava comunque esporsi alla vista dall’Altissimo-Cervaiole: dati che fanno propendere per un percorso basso nel canale, oltre che escludere qualsiasi percorso che scollettasse in Palerosa…come ho gi? detto e non mi stanco di ripetere il passo era nel Canal Dal Prado e non in Palerosa, e se un giorno riuscisse di fare un incontro da Andre con la gente del posto di spiegazioni ce ne sarebbero per tutti.

la via del Canal Dal Prado ha origine alla confluenza del canale nel fiume Serra, dove si incontrano anche le rispettive lizze: qui il tratto del fiume visto dal guado. in questo punto G2 l’attacco del sentiero ? sulla sinistra guardando verso Focoraccia, quello della lizza sulla destra, vedi foto successiva

due scorci sui tratti superstiti della lizza sui lati opposti presso G3-G4 e un ostacolo insormontabile in G3, in corrispondenza del quale un buon viottolo si stacca dal canale e procede a G4 dopo aver risalito di poco il versante

superato un tratto imboscatissimo in corrispondenza di un canaletto si raggiunge la piattaforma G4 a strapiombo sul canale e di l? si risale il versante su viottolo scalettato che si perde per un brevissimo tratto fino a raggiungere la Grotta Stiappata, poi si procede praticamente in pari fino al Col della Perlettaia, su uno stradello ampio e a tratti scalettato, notare un paletto con filo spinato della recinzione del cantiere vivaio della Fanfani

ma facciamo un salto gi? nel canale in corrispondenza dell’ansa del canale, subito dopo la quale c’? il Forcello, in cui si incontrano i due rami del Canal Dal Prato: qui la lizza ? in buone condizioni e permette di superare l’ostacolo della cascata che nella stagione invernale ha una bella portata

risalendo il ramo dx orografico del canale si distingue bene il rilievo del piano di strada della lizza

e alzando lo sguardo ci troviamo di fronte il Col della Perlettaia, terrazzato a ampie piane e poggi anche murati e traversato il ramo dx del canale un ampio stradello G6-G7 riporta nel ramo sx, poco sopra un brevissimo tratto scalettato: che si tratti di un resto del Viarello del Prato? in verit? ho setacciato tutta la zona superiore fino a risbucare sulla via Fanfani in corrispondenza del primo tratto esposto dopo la Grotta di Cel?, ma a parte tracce di animali e fili elicoidali di teleferica non ho trovato altro. risalendo il canale canale, invece, dopo un tratto meglio percorribile sulla sinistra alla base del bosco, si perdono poi le tracce della strada-lizza in un ravaneto di massi enormi che si attraversano comunque con facile arrampicata fino alla via Fanfani in corrispondenza della Grotta di Cele’