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alberto
Partecipante

di Alessandro Gogna:

Solamente il 30 gennaio è la volta di una bellissima ascensione. Con la solita partenza da Genova a ore improponibili, la nostra numerosa compagnia sale la Cresta della Mirandola al Monte Pisanino, nelle Alpi Apuane, con neve ottima. Ero legato con Ferruccio Jöchler, ma dietro di noi salivano pure i fratelli Calcagno, Gianluigi Vaccari, Giorgio Vassallo, Giorgio Coluccini e Maria Vittoria Elena. Diciamo che è la mia prima vera salita su difficoltà mista neve-roccia, affrontata non come banco di prova ma come occasione effettiva di miglioramento tecnico.

Il 6 febbraio 1966, ancora Apuane: con i fratelli Calcagno e Gianfranco Negro traversiamo con parecchia neve la Cresta Garnerone e, sempre per cresta (via Questa-Barabino) al Monte Grondìlice.

Con la memoria ben chiara di quanto letto sul mitico Dove la parete strapiomba di Riccardo Cassin, Scabbia ed io salimmo la via Cassin-Dell’Oro al Medale (9 febbraio): anche se lucido già allora per gli innumerevoli passaggi, il famoso traverso conservava il suo smalto.

Il 14 febbraio 1966, con Sandro Balestri e Giovanni Scabbia, vado a ritentare la prima invernale del Pilastro sud-est della Pania Secca. Dopo un bivacco ancora prima dell’attacco, qui ben raccontato da Giovanni, arriviamo alle prime rocce e attacchiamo. Per fare 150 metri impieghiamo 9 (nove) ore, dunque desistiamo scendendo in doppie. Ove si impara che per fare le invernali ci devono essere le “condizioni”.