2 corde doppie lasciate su calata Spigolo Dolfi

Questa domenica sono andato per recuperare le corde sulla Torre Francesca, scoprendo che qualcuno mi ha anticipato e non mi ha avvertito, suppongo per tenersele. Orbene, siccome penso che ci sia qualche possibilità che gli autori del recupero leggano quanto sto scrivendo, mi rivolgo direttamente a loro:
l’alpinismo non è solo collezionare vie, ma seguire un’etica. Sfruttare le disgrazie altrui per ricavarne un proprio tornaconto è quanto di più grave ci possa essere dal punto di vista etico e morale prima che materiale.
Non mi vergogno a dire che non nuoto nell’oro, e che le due corde, entrambe mie, le avevo prese mettendo da parte un gruzzolo con tempo, sacrificio e fatica, come peraltro il resto del materiale alpinistico che possiedo.
Voglio sperare che gli autori abbiano solo scelto di posticipare il contattarmi, o farmele avere anche per vie traverse, perché non voglio credere che gente che ama la montagna e conseguentemente sceglie un certo stile di vita si faccia autore di gesti del genere.
In caso contrario, sappiate voi che le avete prese, che cessate universalmente di essere alpinisti acquistando il titolo di “custodi di corde altrui”. Questo è un titolo che non permette di arrampicare con serenità, poiché è risaputo che impadronirsi ed utilizzare corde lasciate in parete in seguito ad un incidente crea una sorta di dannazione, permettendo che si verifichino spiacevoli e pericolose situazioni intorno agli utilizzatori impropri. Non potrete nemmeno, perlomeno finché non rimedierete al torto fatto, andare con serenità con altre corde, poiché avrete sempre sulla vostra testa la maledizione, conseguenza di giusta ira, lanciata dal proprietario me medesimo, che vi penderà d’ora in avanti come una spada di Damocle sulla testa.

Francesco 3479269195