Etica della Montagna

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  • #9499
    guido
    Partecipante

    Salve a tutti.

    Scrivo qui perch? so che ci sono molti utenti iscritti e molte persone che seppur non iscritte al forum lo leggono lo stesso; in questo modo spero di dare visibilit? ad un problema non da poco.

    Da sempre, ma ultimamente vedo intensificata l’iniziativa da parte di terzi (quindi non l’ente preposto alla segnaletica/manutenzione dei sentieri, cio? il CAI), di segnalare sentieri/percorsi all’infuori dei sentieri CAI segnalati con i colori pi? svarianti (giallo, viola, verde, rosso, azzurro…chi pi? ne ha pi? ne metta, sembra un arcobaleno).

    Come coordinatore delle sez. CAI delle Alpi Apuane informo che: NESSUNO ALL’INFUORI DEL CAI PUO’ SEGNALARE I SENTIERI, quindi SEGNARE/SEGNALARE SENTIERI FOURI DAI PERCORSI UFFICIALI DEL CAI E’ REATO, indi per cui c’? IL PENALE per chi viene sorpreso in questa attivit?; c’? una legge a riguardo che vedr? di caricare. Solamente il CAI pu? segnalare i sentieri, decidere se segnalarli e in che modo farlo, in che modo metterli in sicurezza e se si chiuderli come ultimamente spesso ? successo. Ci sono elenchi che ho personalmente corretto, risistemato, rinumerato e pubblicato.

    Quindi tutti coloro che hanno voglia di segnare si segnino in una delle 9 sezione CAI della zona (tutte informate sulla nuova numerazione), vadano ai corsi per la sentieristica (perch? noi facciamo dei corsi perch? ci sono delle REGOLE da seguire e dei CANONI da rispettare a livello nazionale su come effettuare la sentieristica, non la facciamo "a caso" ma secondo precisi criteri), di conseguenza se li volete imparare ogni sezione fa numerose uscite annue per effettuare lavori sui sentieri che per le sezioni sono anche troppi. C’? bisogno di manodopera e di volontari perch? i gruppi di lavori di ciascuna sezione sono sempre esigui (4/8 persone max), e i lavori da fare sono tanti.

    Quindi ? importante conservare e curare bene i sentieri segnalati e non segnalarne a caso altri. Questo crea problemi e basta, le persone vedono segni voluminosi e frequenti ed abbandonano inconsciamente il sentiero CAI finendo magari su altri percorsi pi? impegnati mettendo a repentaglio la loro incolumit? e non solo; questo comporta interventi del CNSAS spesso inutili o evitabili tranquillamente.

    Riporto solo gli ultimi esempi di scempi ai sentieri che ho visto nell’ultimo mese:

    lizza meccanica tutta segnata di azzuro con tanto di bandierina tipo CAI ma azzurra a Renara (bella presa per il c…), questi segni continuano fino all’uscita del f.so del chisso poi con bella indicazione "focola del vento" abbandonano la lizza meccanica (e quindi all’attacco perch? mettere lizza meccanica se poi vai sulla lizza bagnoli????..mah.:evil:). questi continuano a sx sino al grande poggio pi? sopra (rudere), dove FINISCONO. Da qui poi la lizza x me pu? essere evidente ma vi assicuro che non lo pu? essere per tutti! quindi uno qui che non conosce i luoghi che fa??? si sperde.

    attacco normale P.zo Uccello, a dx evidenti segni rossi scendono verso il ripiano di Capradossa, ? una traccia spesso detritica ed esposta che in tanti sicuro conosciamo. non ? un percorso da segnalare x mandarci la gente. dal camino che scende il ripiano si scende su sfasciumi e detriti presso la cresta che ? esposta e anche qui i segni rossi FINISCONO. e qui la gente dove va che ci sono ancora 2 quote (passi di I), e una lunga discesa prima della foce siggioli???

    2000 segni gialli + frecce gialle enormi sul 128 tra puntato e mosceta. mulattiera storica evidentissima che tra un p? la fai in macchina, che bisogno c’? di fare tutti questi segni per una stupida gara. domanda??? la sezione competente ? stata informata da questi organizzatori dei segni. mi ci gioco quello che vuoi che non l’hanno fatto perch? NON lo avrebbero concesso.

    idem ma con segni rossi e frecce enormi sul 3 da s.anna a capezzano, sentiero della mia sezione. non mi hanno certo chiesto di fare i segni, inoltre mi hanno fatto pure un regalino: il cippo di confine tra il comune di Pietrasanta e quello di Stazzema ? stato completamente imbrattato di vernice con bella colata di tinta sulle incisioni storiche del cippo. bello questo mi realizza particolarmente.

    Questi sono solo esempi di come l’etica della montagna sia completamente ignorata, via come la malerba tutte rispittate per non parlare del procinto, segni gialli su mulattiere gi? segnate e segni di altra natura su altri percorsi da NON segnalare. Non c’? rispetto nell’escursionismo come nell’arrampicata. e purtroppo vedo che si va sempre peggio.

    saluti

    #9504
    Anonimo
    Ospite

    Condivido in pieno quanto detto da Guido, che tra l’altro ? una delle voci pi? autorevoli delle sezioni cai apuane, a volte i sentieri sembrano murales a volte i sgni sono talmente vecchi che bisogna cercarli tipo segugio; anche dalle nostre parti in appennino tra segni di cacciatori per le poste e segni di boscaioli c’? un bel po’ di confsione e le povere sez cai quando fanno le gite si ritrovano affollate quando fanno le segnature sono in 3 o 4 (a nessuno piace sporcarsi).
    Segnare un sentiero poi non ? cosa cos? semplice, i segni devono essere visibili ma allo stesso tempo discreti, quindi da parte mia vanno i ringraziamenti per i pochi volenterosi che a loro scapito di tempo e fatica ci permettono di percorrere in sicurezza le nostre montagne.

    #9506
    Anonimo
    Ospite

    Anche su questo argomento mi associo con decisione a quanto esposto da Guido.

    #9508
    Tronc
    Partecipante

    Scusate la mia ignoranza, ma i sentieri CAI non devono riportare anche un numero? Come escursionista non seguirei mai dei bolli colorati, per quanto belli. Un’altra domanda viene di conseguenza: come si fa a distinguere l’imbrattamento puro e semplice(per i pi? svariati scopi, p. es. gara) da una segnatura di percorsi non CAI? Anche beccando gli "imbianchini" di turno, di cosa esattamente li si potrebbe imputare? Forse solo di inquinamento, oltre che di stupidit?, che per? reato non ? (senn?… :-))
    Mi sa che il problema, come sempre in questi casi, sta nella crescente maleducazione che ormai si ritrova in ogni attivit?. C’? poco da fare…

    #9510
    Anonimo
    Ospite

    guido scritto:

    2000 segni gialli + frecce gialle enormi sul 128 tra puntato e mosceta. mulattiera storica evidentissima che tra un p? la fai in macchina, che bisogno c’? di fare tutti questi segni per una stupida gara. domanda??? la sezione competente ? stata informata da questi organizzatori dei segni. mi ci gioco quello che vuoi che non l’hanno fatto perch? NON lo avrebbero concesso.

    Ciao,
    avevo purtroppo notato lo scempio del sentiero N?128, lo avevo anche fatto presente ai gestori del rifugio di Mosceta. In questo caso si sa chi ? responsabile, cio? gli inetti organizzatori della gara. E’ possibile sporgere formale denuncia per questo atto vandalico? Io sono disponibile a farlo.

    Marco

    #9512
    fabrizio
    Amministratore del forum

    Tronc ha centrato il problema…non si sbaglia strada…e per gli stupidi non esiste medicina…purtroppo!!!

    #9513
    guido
    Partecipante

    tronc ha sottolineato una cosa importante:

    I SENTIERI CAI SONO TUTTI DOTATI DI UN NUMERO, gli altri sentieri non hanno un numero. Quindi bisogna seguire solo i percorsi segnalati.

    Inoltre hai toccato un secondo problema importante: mettiamo il caso il ti prendo mentre tu fai i segni, te lo dico ma non posso fare altro. io come tutti gli altri non siamo autorit? e non possiamo dire/fare nulla. questo ? il grande problema, al massimo ti prendo il numero di targa della macchina ma anche li poi non so come va a finire…servirebbe un appoggio della guardiaparco MOLTO assiduo e solido..che non c’?…

    e poi la maleducazione…

    come trovare una soluzione?? avanzate pure ipotesi io con i vari referenti della sentieristica ne abbiamo parlato ma il problema rimane aperto…

    #9514
    alebiffi86
    Partecipante

    Francamente mi sembra impossibile che l’ente parco o altre autorit? preposte si prendano il disturbo di perseguire legalmente chi f? della segnaletica abusiva,infatti tollerano cose ben peggiori come l’attivit? estrattiva che sicuramente opera al di fuori delle regole ( la focolaccia di certo non st? rispettando i limiti che erano stati imposti all’inizio,infatti era finita anche sotto sequestro giudiziario ).
    Per quanto riguarda i guardia parco non ne ho mai incontrato uno; eppure sono in apuane quasi tutti i fine settimana da diversi anni..
    Dobbiamo renderci conto che il parco non esiste,? soltanto uno specchietto per le allodole che serve a permettere all’industria del marmo di mangiarsi le montagne indisturbata.

    #9515
    Marco di AS
    Partecipante

    Ciao Guido, ciao a tutti. Di ritorno da Malta (ebbene s?, ma non c’? solo mare; ci sono anche bellissime falesie purtroppo non alla mia portata…) mi rigetto volentieri nel turbine apuano, dispiaciuto di non poter essere stato a Massa domenica 25 luglio. La questione che dici purtroppo ? datata e non riguarda solo le Apuane; riguarda per? le Apuane il fatto che il Parco, come ha detto alebiffi, sia completamente assente anche su questo punto (per non dire peggio). Comunque, Guido, penso che Angelo Nerli ti abbia gi? detto del prossimo incontro con i membri CAI della commissione paritetica; se ci sei vediamo di affrontare a dovere anche questo problema; in ogni caso lo mettiamo all’ordine del giorno. Mi sa che, non solo per questo, con il Parco si vada verso l’inizio di un "anno sociale" di duro confronto :evil: (per non dire peggio, anche in questo caso :whistle: ).

    Marco

    #9516
    Anonimo
    Ospite

    Guido, premetto che al 99% concordo con te, ma secondo me ci sono casi particolari in cui alcune segnalazioni (che a prima vista non sembrano del CAI) sono secondo me molto utile (per il contesto del percorso).

    Faccio un paio di esempi.
    Prendiamo il sentiero dei Pradacetti, che oramai dal 2003 ha acquisito una certa importanza "strategica" vista la quasi parallela ferrata del Contrario.
    I Pradacetti rappresentano la pi? veloce (seppur impegnativa) via di discesa verso Biforco per chi percorre la ferrata. Ed ? addirittura segnalata da diverse guide (ad esempio dal libro del Bocchi).
    Credo che in questo caso i segni rossi comparsi sul sentiero (seppur un po’ troppi) non rappresentino un pericolo per l’escursionista, quanto una opportunit?.

    Altro esempio: traccia segnata in rosso dall’innesto con il cai 168 (Canal Fondone) fino alla base di Figari e Qu?sta.
    Anche in questo caso secondo me qualche segnetto non fa male, visto che la traccia porta alla base di questi due importanti rilievi.

    Volevo sapere cosa ne pensavi di questi due casi (ma soprattutto dei Pradacetti).

    Per il resto gli esempi che hai fatto sono veramente lampanti, soprattutto quello del Pizzo d’Uccello.
    Non sapevo invece dei segni comparsi sulla monorotaia (la feci il 1? maggio in discesa ma non notai nulla).
    Anche in questo caso molto pesante l’assenza pressoch? totale del Parco…

    ciao, Nicola ;)

    #9520
    Marco di AS
    Partecipante

    D’accordo Nicola, a volte anche i sentieri non CAI possono essere utili. Ma proprio per questo ci sarebbe bisogno del Parco, che in qualche modo metta a punto una specie di "piano regolatore". Ci possono essere sentieri d’interesse locale (come quelli sulla montagna di Seravezza, con numeri che generano addisrittura confusione con la sentieristica CAI) o vie di fuga o discesa come quelle che hai citato; ma ci sono anche sentieri segnati in bianco e rosso, senza numero, dal Parco stesso, come quello da Careggine al Tribbio. C’? comunque, per farla breve, un gran casino, e la mia idea era proprio quella del "piano", con l’occasione dell’uscita della carta ufficiale. Che, per inciso, sta andando avanti, ma l’indicazione del Parco ? stata quella di inserire solo i sentieri CAI e poco altro. Insomma, la possibilit? di una rete pi? vasta sotto l’egida del Parco sembra ancora alquanto remota. Comunque per molte tracce utili, ove possibile, secondo me sono sufficienti gli ometti.

    Marco

    #9521
    Anonimo
    Ospite

    Come sarebbe a dire, c’? il PENALE per chi segna un sentiero?
    Ovvero, si va in galera???

    Di che legge si tratta?

    Ben venga una organizzazione della segnaletica, evitando gli arcobaleni.
    Tuttavia io ho visto, e non di rado, i cippi del 1791 sui crinali appenninici pitturati di bianco-rosso: forse si potevano evitare… gli storici e le Belle Arti non saranno molto entusiasti di ci?…
    Non di rado capita di vedere 3-4 segni biancorossi a destra-sinistra-alto-basso, a guisa di " galleria ".
    Molto spesso trovo segni in terra: basta un velo di neve, o di foglie, e ciao ciao segnale…

    Concludo spezzando pi? di una lancia al mitico ometto di pietre.
    Il quale ? stato il primo sistema di segnalazione, dalla notte dei tempi.
    Non vedo il motivo per cui non si potrebbe tornare " alle origini ", visto che ? molto pi? utile, durevole e, anche… ecologico.

    Magari si potrebbe iniziare con qualche sentiero " pilota ".

    Com’? noto, di sassi in montagna (specie in Apuane) ce n’? in abbondanza…

    M.

    #9522
    Anonimo
    Ospite

    Ciao Mirto!
    ? vero che anche il CAI quando segna potrebbe stare un po’ pi? attento anche al contesto "ambientale" e comunque mi sembra sia cos? negli ultimi anni…infatti le nuove segnature ad opera del Cai sono in genere abbastanza discrete,ad esempio il sent che da foce Vettolina porta gi? a Biforco tramite un ultimo tratto su marmifera ? stato risegnato in maniera efficace e poco invasiva, ne parlai anche tempo fa….d’altra parte i segni sui sentieri servono per tenere vivi questi stessi, per dar modo a tanti di beneficiare di una giornata in montagna, e cos? arricchirsi di tutte le emozioni che sappiamo in grado di darci. E’ vero…sui cippi del crinale appenninico ci sono segni bianco-rossi, fatti male e tutti sbavati…ma sono vecchi forse di 20 anni ora si spera che la prossima segnatura sia pi? "ragionata", purtroppo i maleducati sono un po’ dappertutto e ci sono anche nel cai evidentemente ma se solo a loro spetta questo incarico che siano SOLO loro a dipingere sassi ecc. se ci si mettano tutti ? la fine.
    l’anno scorso ad esempio mi trovavo all’Elba (x lavoro) e scendevo gi? dal monte Capanne lungo il sent 2 cai, ad un incrocio incontro una famiglia tedesca che si era persa (!!) erano stati, infatti, ingannati da una serie di segni e cartelli con tanto di frecce messi x una corsa podistica (o ciclistica nn ricordo) ma che non avevano destinazione perch? si trattava di un anello chiuso!ora queste persone chiss? da quanto tempo giravano in tondo x colpa di qualcuno che si era preso la briga di segnare e poi non se l’era presa per togliere il tutto…la storia finisce con io che gli regalo la mia bottiglia d’acqua appena comprata al bar in vetta (erano cotti e con le ciabatte…disgraziati!!)e che gli accompagno fino al giusto innesto di sentiero per raggiungere la loro macchina…ora a loro ? andata bene (c’era anche una ragazzina 12enne) perch? erano all’Elba d’agosto e c’? pieno di gente anche nei boschi, ma se erano sulle Apuane che non c’? mai nessuno??

    #9524
    Anonimo
    Ospite

    Ecco il testo di legge

    LEGGE REGIONALE 20 marzo 1998, n. 17
    Rete escursionistica della Toscana e disciplina delle attivita? escursionistiche.
    30.3.1998 Bollettino Ufficiale della Regione Toscana – N. 10
    Titolo I
    NORME GENERALI
    ARTICOLO 1
    (Finalita?)
    1. La Regione Toscana, nell?ambito delle azioni tese alla
    conoscenza, valorizzazione e tutela del proprio patrimonio
    ambientale, delle tradizioni locali e dei caratteri culturali e
    storici del paesaggio toscano, favorisce lo sviluppo
    dell?attivita? escursionistica quale mezzo per realizzare un
    rapporto equilibrato con l?ambiente e per sostenere un sviluppo
    turistico compatibile, promuove il recupero della viabilita?
    storica, la realizzazione della rete escursionistica e dei
    sentieri, nonche? la realizzazione di attrezzature correlate.
    ARTICOLO 2
    (Definizione di escursionismo)
    1. Ai fini della presente legge e? escursionismo l?attivita?
    turistica, ricreativa e sportiva che, al di fuori dei centri
    urbani, si realizza nella visita o nella esplorazione degli
    ambienti naturali, anche antropizzati, senza l?ausilio di mezzi a
    motore.
    ARTICOLO 3
    (Rete Escursionistica Toscana)
    1. Ai fini della presente legge e? Rete Escursionistica Toscana
    (R.E.T.) l?insieme delle strade carrarecce, mulattiere, sentieri,
    piste, ancorche? vicinali e interpoderali che, ubicate al di
    fuori dei centri urbani ed inserite nel catasto di cui all?art.
    4, consentono l?attivita? di escursionismo.
    2. E? inserita nella R.E.T. la viabilita? che abbia una o piu?
    delle seguenti caratteristiche:
    a) sia compresa nei parchi, nelle aree protette e nelle riserve
    naturali, di cui alla L. 6 dicembre 1991, n. 394 e alla LR 11
    aprile 1995, n. 49;
    b) sia compresa nelle zone di particolare interesse ambientale,
    di cui alla L. 8 agosto 1985, n. 431;
    c) sia identificata come complementare e funzionale alla
    viabilita? di cui alle lettere a) e b);
    d) sia identificata come funzionale alla realizzazione del
    sistema a rete della viabilita? escursionistica toscana;
    e) sia riconosciuta di interesse storico-ambientale.
    3. La R.E.T. si articola in viabilita?:
    a) di interesse comunale, nei casi di percorrenze limitate
    all?ambito territoriale di ogni singolo Comune con possibili
    brevi e funzionali sconfinamenti;
    b) di interesse provinciale, nei casi di percorrenza con
    attraversamento del territorio di piu? Comuni, ovvero di
    itinerari a lunga percorrenza;
    c) interna ai parchi, nei casi di itinerari escursionistici
    tracciati nel territorio dei parchi di cui alla L. 6 dicembre
    1991 n. 394 e alla LR 11 aprile 1995 n. 49.
    4. La viabilita? ricompresa nella R.E.T. e? considerata, ai sensi
    della presente legge, di interesse pubblico in relazione alle
    funzioni e ai valori sociali, culturali, ambientali, didattici e
    di assetto del territorio insiti in essa e riconosciuti nelle
    attivita? ad essa pertinenti e correlate.
    5. La R.E.T. e? considerata risorsa essenziale del territorio ai
    sensi dell?art. 2 della LR 16gennaio 1995, n. 5 e successive
    modifiche ed e? inserita nel Sistema Informativo Territoriale di
    cui all?art. 4 della legge medesima.
    6. Nelle strade di cui al comma 1, anche non inserite nella
    R.E.T., l?apposizione di segnaletica rivolta agli escursionisti
    e? comunque soggetta alle norme del regolamento di cui all?art.
    6.
    ARTICOLO 4
    (Catasto della Rete Escursionistica Toscana)
    1. E? istituito il catasto della R.E.T., suddiviso in sezioni
    provinciali tenute dalle Province.
    2. La Giunta regionale provvede alla prima costituzione del
    catasto della R.E.T. A tal fine acquisisce le proposte delle
    Province, delle Comunita? Montane, dei Comuni, dei parchi e,
    sentiti la Consulta tecnica di cui all?art. 3 della LR 11 aprile
    1995, n. 49, il Corpo forestale dello Stato, il Club Alpino
    Italiano, approva con atto motivato in via preliminare l?elenco
    della viabilita? da inserire nel catasto.
    3. La Giunta regionale fissa un termine non inferiore a 60 giorni
    entro il quale devono pervenire le proposte delle Province, delle
    Comunita? Montane, dei Comuni e dei parchi. In caso di inerzia,
    decorso tale termine, la Giunta regionale provvede direttamente.
    4. Il provvedimento di cui al comma 2 e? pubblicato sul BURT e
    comunicato ai Comuni interessati. Nel caso in cui il
    provvedimento preveda l?inserimento nel catasto di tratti di
    viabilita? di uso privato, la Giunta regionale provvede a darne
    notizia mediante raccomandata con avviso di ritorno ai
    proprietari e ai titolari di diritti reali, i quali entro 30
    giorni dal ricevimento della raccomandata possono proporre
    opposizione alla Giunta regionale avverso il provvedimento
    medesimo. Entro 30 giorni dalla pubblicazione sul BURT chiunque
    puo? produrre alla Giunta regionale osservazioni al
    provvedimento.
    5. Trascorsi i termini di cui al comma 4 la Giunta regionale,
    esaminate le osservazioni e le opposizioni e sentito il parere
    dei soggetti di cui al comma 2, decide in ordine a queste,
    approva in via definitiva l?inserimento della viabilita? nelle
    rispettive sezioni provinciali del catasto della R.E.T. e ne
    dispone il trasferimento alle rispettive Province.
    ARTICOLO 5
    (Viabilita? di uso privato)
    1. Nei tratti di viabilita? di uso privato inseriti nel catasto
    della R.E.T. e? consentito l?accesso ed il transito ai fini
    escursionistici nell?ambito della traccia viaria segnalata a
    norma dell?articolo 3, comma 6. E? consentito altresi? l?accesso
    per gli interventi di manutenzione ed apposizione della
    segnaletica ai soggetti individuati all?art. 7.
    2. L?accesso ed il transito sono consentiti ai soli escursionisti
    non motorizzati, a condizione che gli stessi non si trattengano a
    bivacco, non abbandonino rifiuti, non molestino il bestiame e la
    selvaggina e non danneggino colture ed attrezzature.
    Titolo II
    REALIZZAZIONE DELLA RETE ESCURSIONISTICA TOSCANA
    ARTICOLO 6
    (Regolamento di attuazione)
    1. Il Consiglio regionale, su proposta della Giunta regionale,
    entro 180 giorni dall?entrata in vigore della presente legge,
    approva il regolamento per l?attuazione degli interventi sulla
    R.E.T.
    2. Il regolamento stabilisce, tra l?altro:
    a) le caratteristiche tecniche a cui deve essere uniformata la
    segnaletica della R.E.T.;
    b) i termini e le modalita? entro i quali deve provvedersi
    all?installazione e all?adeguamento della segnaletica;
    c) i criteri e le prescrizioni per la progettazione e la
    realizzazione di itinerari escursionistici;
    d) le modalita? relative alla tenuta, aggiornamento e pubblicita?
    del catasto da parte delle Province e all?inserimento di nuova
    viabilita?;
    e) le modalita? da adottare da parte delle Province nel caso di
    inserimento di nuova viabilita? di uso privato, nel rispetto
    della procedura a tal fine prevista all?art. 4, comma 4;
    f) le modalita? per un?informazione periodica alla Regione da
    parte delle Province.
    ARTICOLO 7
    (Realizzazione e manutenzione della Rete Escursionistica Toscana)
    1. Le Province provvedono alla progettazione, realizzazione e
    manutenzione della viabilita? di interesse provinciale e delle
    relative attrezzature. Coordinano altresi? gli interventi degli
    altri enti locali.
    2. I Comuni provvedono alla progettazione, realizzazione e
    manutenzione della viabilita? di interesse comunale e delle
    relative attrezzature.
    3. I parchi provvedono alla progettazione, realizzazione e
    manutenzione della viabilita? tracciata al loro interno e delle
    relative attrezzature.
    4. Le Province possono delegare alle Comunita? Montane ed ai
    Comuni singoli o associati la progettazione, realizzazione e
    manutenzione della viabilita? di interesse provinciale.
    5. La Regione interviene per la realizzazione e la manutenzione
    della R.E.T. con gli strumenti programmatori e finanziari di cui
    alla LR 14novembre 1996, n. 84 recante "Interventi a sostegno
    della qualificazione dell?offerta turistica complessiva".
    Nella eventualita? che gli interventi interessino territori
    appartenenti ad altre Regioni, la Giunta regionale promuove le
    necessarie intese, ai sensi dell?art. 8 del DPR 24 luglio 1977,
    n. 616.
    ARTICOLO 8
    (Interventi sulla Rete Escursionistica Toscana)
    1. Ai fini della presente legge, e? vietato ogni intervento sulla
    viabilita? inserita nel catasto della R.E.T., fatti salvi gli
    interventi di manutenzione e di apposizione della segnaletica
    previsti dagli articoli precedenti, nonche? gli interventi
    colturali ed il taglio dei boschi.
    2. Nella viabilita? di uso privato, l?ente competente ai sensi
    dell?articolo 7 puo? rilasciare autorizzazioni per interventi
    diversi da quelli del comma 1, per motivate esigenze, ai soggetti
    titolari del diritto di proprieta? e di altri diritti reali.
    Titolo III
    SERVIZIO DI SOCCORSO ALPINO
    ARTICOLO 9
    (Organizzazione del soccorso)
    1. Al fine di garantire il soccorso delle persone infortunate o
    in stato di pericolo, sulla Rete Escursionistica della Toscana e
    comunque negli ambienti naturali, la Giunta regionale favorisce
    il coordinamento degli organismi a cio? preposti e stipula
    apposita convenzione con il Soccorso Alpino e Speleologico
    Toscano (S.A.S.T.) servizio regionale del Corpo Nazionale
    Soccorso Alpino e Speleologico del C.A.I. La suddetta convenzione
    regola, fra l?altro, la possibilita? e le modalita? di utilizzo
    delle strutture regionali esistenti sul territorio.
    2. Per l?attuazione di quanto previsto dalla convenzione la
    Regione assegna un contributo annuo al S.A.S.T. finalizzato:
    a) all?organizzazione di corsi di formazione, di aggiornamento e
    di periodiche esercitazioni delle squadre di soccorso;
    b) all?adeguamento ed ammodernamento delle attrezzature
    necessarie per il servizio;
    c) al rimborso delle spese delle squadre di soccorso, escluso
    quanto previsto dalla L. 18 febbraio 1992, n. 162;
    d) alle spese di gestione del servizio nonche? all?attuazione di
    iniziative rivolte alla prevenzione di incidenti
    escursionistici, alpinistici e speleologici;
    3. Entro il 31 gennaio di ogni anno il S.A.S.T. trasmette alla
    Giunta regionale la relazione degli interventi svolti e dei costi
    sostenuti nell?anno precedente, nonche? il programma degli
    interventi operativi per l?anno in corso, corredato dal piano
    finanziario delle spese previste.
    4. La Giunta regionale, verificata la documentazione di cui al
    comma 3, eroga il contributo annuale al S.A.S.T.
    Titolo IV
    NORME FINALI E TRANSITORIE
    ARTICOLO 10
    (Sanzioni amministrative)
    1. Le funzioni di vigilanza e controllo sul rispetto delle
    disposizioni di cui alla presente legge, compresa l?applicazione
    delle relative sanzioni amministrative, sono di competenza
    rispettivamente delle Province, dei Comuni e dei parchi che le
    esercitano in conformita? alla L. 24 novembre 1981, n. 689, alla
    LR 12 novembre 1993, n. 85 e alla LR 10 aprile 1997, n. 27 e che
    ne introitano i relativi proventi.
    2. E? soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da L.
    100.000 a L. 600.000 chiunque faccia uso di segnaletica difforme
    da quella definitiva all?art. 6.
    3. E? soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da L.
    300.000 a L. 1.800.000 chiunque danneggi la segnaletica o le
    opere realizzate per la percorribilita? e la sosta lungo i
    sentieri della Rete Escursionistica Toscana.
    4. E? soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da L.
    500.000 a L. 3.000.000 chiunque contravvenga alle disposizioni di
    cui agli artt. 5 e 8.
    5. Chiunque commetta una delle infrazioni di cui ai precedenti
    comma 2, 3 e 4 e? soggetto alla sanzione accessoria del
    ripristino e della risistemazione ambientale, fatta salva la
    facolta?, rispettivamente delle Province, dei Comuni e dei
    parchi, di provvedere d?ufficio con rivalsa delle spese a carico
    del trasgressore.
    ARTICOLO 11
    (Disposizioni Finanziarie)
    1. Agli oneri di spesa derivanti dall?attuazione dell?art. 9 si
    fa fronte, per l?anno 1998, con le disponibilita? previste sul
    capitolo 38170 "Servizi di soccorso rete escursionistica (LR
    17/98)" del bilancio di previsione 1998. Agli oneri di spesa per
    gli esercizi 1999 e successivi si fara? fronte con leggi di
    bilancio.
    2. Agli altri oneri di spesa derivanti dalla presente legge si fa
    fronte con legge di bilancio, utilizzando allo scopo gli
    stanziamenti che saranno disposti per gli interventi finanziari
    previsti dalla LR 14 novembre 1996, n. 84.

    #9528
    Anonimo
    Ospite

    @admin
    Ho appena letto la legge regionale.
    Non si fa menzione del CAI come soggetto preposto alla gestione della RET.
    Le sanzioni sono solo amministrative (no penali), ovvero multa.

    @gianluca
    Non ho detto che la segnaletica sia inutile, ove ben fatta.
    Ci mancherebbe.
    Tuttavia riscontro spesso una cosa: dove realmente utile, manca, mentre abbonda (sovra-abbonda) quando non ce n’? un gran bisogno.

    Le orrende verniciate sui cippi del Granduca, non credo siano opera di pittori di 20 anni fa… il segno di vernice dura pochi anni di solito, figuriamoci sui crinali…

    Sulle Apuane non c’? mai nessuno, ? vero, di conseguenza spesso e volentieri mancano anche i segni…

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