Roccandagia

  • Questo topic ha 61 risposte, 4 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 14 anni, 11 mesi fa da Anonimo.
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  • #6503
    Anonimo
    Ospite

    ..ho ritrovato alcune foto che forse potranno aiutare a farsi un’idea, a chi non c’? stato, dell’esposizione generale che si "subisce" facendo la cresta dal passo della tombaccia

    questo ? il grondalpo visto da "dietro" e la sua crestina…dietro di esso la vetta della roccandagia.

    #6504
    Anonimo
    Ospite


    e questa ? invece la cresta che collega il grondalpo alla vetta della roccandagia fotografata dalla cima del grondalpo…da qui ci si dovrebbe calare oppure sfruttare la cengia alla nostra sinistra…la foto forse non rende ma il filo di cresta si stringe in una mano..(qualcuno sa se questo tratto ha un nome?)

    #6505
    Anonimo
    Ospite

    gianluca scritto:

    la foto forse non rende ma il filo di cresta si stringe in una mano..(qualcuno sa se questo tratto ha un nome?)

    mi pare sia noto come "lo spiaggione"

    #6507
    Anonimo
    Ospite

    Riguardo al percorso Grondalpo-Roccandagia: a mio parere dove ? possibile sfruttare utilmente la corda non c’? motivo di non farlo! Per cui la doppia, se c’? una sosta affidabile, la consiglierei senz’altro.
    Io in situazioni del genere (Nattapiana, cresta N della Secca, cresta E del Contrario, tutti posti dove ci sono doppie attrezzate ma evitabili) ho sempre portato la corda e l’ho sempre usata…

    A proposito, se qualcuno prima o poi organizza quest’escursione con traversata del Grondalpo, faccia sapere che mi aggrego volentieri; la Roccandagia ? l’unica vetta importante in Apuane che mi manca ancora! B)

    Un’altra grandiosa cavalcata per creste e spigoli apuani che pu? essere effettuata in giornata partendo molto presto ma che richiede l?uso della corda e una progressione fluida ? la seguente: Campocatino ? Cresta ESE della Penna di Campocatino (via Nerli-Bertolini-Scatena)? Penna di Campocatino- Roccandagia- Tambura- Passo tambura – Cresta di Sella- Passo sella ? 147 ? campocatino. (rifornimento d’acqua a Passo Tambura)

    :blink: Detto onestamente, fare tutto questo in giornata mi sembra roba da marziani… non sarebbe male gi? riuscire ad arrivare fino al Passo Tambura e al rifugio Conti prima di sera.
    E’ chiaro che i marziani esistono, c’? chi ha fatto la Oppio slegato in 1 ora, per?…

    #6508
    Anonimo
    Ospite

    davec77 scritto:

    Detto onestamente, fare tutto questo in giornata mi sembra roba da marziani…

    Ciao Davec77,
    Non so quando i marziani sono sbarcati sulla terra , ma deve essere successo parecchio tempo fa. ;)

    Gi? nel marzo 1963 G. Dolfi aveva compiuto da solo questa traversata (non so se per la cresta ESE della Penna o per il canale di San. Viano).
    E? vero che non ? cosa da tutti i giorni ma non ? nemmeno da supereroi. Se fatta in estate quando le giornate sono lunghe il problema principale ? l?affaticamento (fisico e mentale) per disidratazione. Ma anche in piena estate sotto il passo Tambura di solito si riesce a trovare un rivolo d?acqua.

    Ovviamente se si fa un uso intensivo della corda portare a termine la traversata diventa problematico. Mentre se si tira fuori la corda nei tatti pi? impegnativi (dal camino basale della via Nerli fino al muretto di A1/6a+, poi nel tratto iniziale della cresta di Sella) e se si procede con calma e attenzione negli altri tratti pi? esposti, la cosa ? fattibile in giornata (attacco via Nerli alle 6 ? passo Sella alle 17/18) senza fare le corse. Da evitare la progressione di conserva, che serve solo a rallentare l?andatura, a renderla pi? pericolosa (per la caduta di pietre) e a dare una falsa sicurezza.

    #6509
    Anonimo
    Ospite

    Ho controllato sulla guida CAI-TCI, in effetti la traversata del buon Dolfi ? datata 13 marzo 1957. ;)
    Vista la stagione immagino fosse partito a notte fonda salendo il S.Viano (cos? le cose diventano pi? veloci, anche se la Cresta di Sella da solo, in inverno, e verosimilmente con poche ore di luce rimaste… mamma mia…)

    I miei dubbi comunque riguardano la lunghezza della via alla Roccandagia, visto che non sono pochi tiri. Io ho ripetuto la via fino alla Piccola Roccandagia il mese scorso: sono pur sempre 8 tiri… e consideriamo che il tratto chiave ? nella seconda parte della via… Io sono scarso e avevo anche un secondo poco esperto, fatto sta che per fare la sola prima parte della via (e relativa discesa ravanosa nel S.Viano) a noi ci ? gi? voluta quasi tutta la giornata.

    Riguardo alla conserva, ci sarebbe molto da dire; a mio avviso ? una soluzione che pu? rivelarsi molto utile su terreno di alta montagna, ma richiede grande esperienza. In Apuane, per cos? dire, non va di moda (in effetti molti tratti della traversata da te citata sono ben fattibili anche slegati), mentre su altri terreni ? praticamente l’opzione obbligata. Prova a fare a tiri una normale al Cervino, tanto per dire…

    #6510
    Anonimo
    Ospite

    davec77 scritto:

    Riguardo alla conserva, ci sarebbe molto da dire; a mio avviso ? una soluzione che pu? rivelarsi molto utile su terreno di alta montagna, ma richiede grande esperienza. In Apuane, per cos? dire, non va di moda (in effetti molti tratti della traversata da te citata sono ben fattibili anche slegati), mentre su altri terreni ? praticamente l’opzione obbligata. Prova a fare a tiri una normale al Cervino, tanto per dire…

    Concordo! E’ prorio una bella invenzione la conserva.
    Forse bergame intendeva la conserva senza l’uso di protezioni intermedie, tipo ghiacciaio o cresta nevosa..

    #6511
    Anonimo
    Ospite

    bergame scritto:
    Da evitare la progressione di conserva, che serve solo a rallentare l?andatura, a renderla pi? pericolosa (per la caduta di pietre) e a dare una falsa sicurezza.

    Qui si potrebbe aprire un topic ad hoc, forse sarebbe anche opportuno visti anche gli incidenti che avvengono a causa della progressione in conserva.

    Tornando in topic, la traversata Campocatino-Roccandagia-M. Tambura-Cresta di Sella-Passo Sella-Arnetola (e infine Vagli…, o di nuovo Campocatino, a scelta), come gi? sottolineato da qualcuno, ? decisamente opportuno farla in due occasioni, spezzando alla Focetta dell’Acqua Fredda o al Passo della Tambura.
    I concatenamenti e le " imprese ", lasciano il tempo che trovano e possono esporre a maggiori rischi (ed il terreno gi? ? pericoloso di suo).

    I tempi impiegati da un uomo solo, concentrato, preparato ed allenato, non saranno mai eguagliati da una pur parimenti valida cordata di due alpinisti.

    M.

    #6513
    Anonimo
    Ospite

    Avevo erroneamente collocato nel 1963 la traversata del Dolfi . Anticipata al ?57 quest?impresa appare ancora pi? ?marziana? Autore della prima solitaria alla Oppio, il Dolfi ? un personaggio poco appariscente che ha lasciato il segno con salite che ancor oggi destano ammirazione, soprattutto se si considerano gli anni in cui sono state compiute. Sarebbe interessante saperne di pi?.

    La proposta di Mirto di aprire un topic sulla tecnica di conserva mi sembra ottima e opportuna. Chiarisco qui per? il mio punto di vista espresso in relazione alla specifica salita di cui si sta parlando qui (la Penna di Campocatino).

    Le mie considerazioni sulla conserva derivavano dal fatto che su basse difficolt? si ? indotti ad usare questa tecnica per snellire l?andatura (cosa indispensabile per una lunga traversata come quella di Roccandagia-Tambura-Alto di Sella). Secondo me per? non ? consigliabile per terreni come la Roccandagia o la Cresta di Sella. Il pericolo maggiore che ricordo della salita alla Penna sono i sassi che partivano volentieri e numerosi. Poi la cattiva qualit? della roccia che rende spesso difficile trovare ancoraggi sufficientemente affidabili. In questa situazione (abbastanza tipica in Apuane) su difficolt? fino al III, tra andare di conserva e andare slegati io in genere sono per la seconda soluzione (sempre che il compagno sia della stessa opinione e di pari livello tecnico). Andare senza corda ti obbliga a procedere con la massima prudenza e a valutare tutti i rischi e nel caso ti fa prendere la decisione di rinunciare prima di arrivare ad un punto di non ritorno. La corda ingenera spesso una falsa sicurezza. Senza corda si ? portati a saggiare attentamente ogni passo e a dosare ogni movimento riducendo il rischio di appoggi balordi o di movimenti bruschi. I movimenti incontrollabili della corda poi sono la principale causa del distacco di sassi. Infine procedere legati significa moltiplicare l rischio per il numero delle persone che si legano insieme, mentre se gli ancoraggi scarseggiano non vi ? un corrispondente aumento della sicurezza per i membri della cordata.

    Durante la traversata eravamo in due, e se non ricordo male la corda fu usata nella salita della Penna per superare il camino basale e poco prima del muretto di A1 fino all?uscita in vetta. La valutazione di quando andare slegati o in cordata ? comunque totalmente soggettiva e va rapportata alla propria esperienza e capacit? di muoversi con sicurezza sul terreno. Questa capacit? di valutare la progressione pi? idonea in rapporto alle condizioni del terreno, alla composizione della cordata, al tempo atmosferico, al tempo (orario) residuo e infinem allo stress psico-fisico che le diverse andature impongono, fa parte del bagaglio tecnico e di esperienzia di ciascuno, ed ? difficile da schematizzare in poche regole scritte.

    Non sono d?accordo con Mirto quando dice che ?le imprese lasciano il tempo che trovano?. Intanto perch? l?alpinismo stesso ? fatto dagli alpinisti e dalle loro imprese. Lasciare le imprese solo agli eletti e confinare tutti gli altri al ruolo di ripetitori di imprese altrui ? riduttivo e svilente. Secondo me ognuno in rapporto alle sue capacit? e alla sua esperienza ha il diritto di immaginare e progettare ?imprese? che magari ad altri possono sembrare ridicole o banali o prive di senso. La componente di sfida e di superamento di s? stessi ? una delle molle alla base dell?alpinismo come di altre attivit? ludico-sportive. Con la grande differenza che l?alpinismo non si pu? ridurre a un gioco , come l?arrampicata in falesia o in palestra artificiale. Se all?alpinismo si toglie la componente di rischio si snatura, riducendo la montagna a un Luna Park (come ha scritto il nostro Bonatti qualche tempo fa).

    #6516
    Tronc
    Partecipante

    Ciao Mirto, volevo manisfestare la mia totale adesione al tuo pensiero, sia riguardo la conserva (preferisco quella di pomodoro), sia riguaardo alle imprese. Con un po’ di arroganza, di cui faccio subito ammenda, vorrei aggiungere che le due questioni prendono pochissimmo spazio. Sulla prima ? evidente che la corda, SEMPRE e COMUNQUE, deve servire per AUMENTARE la sicurezza e per ogni eventuale suo altro utilizzo meglio lasciarla nello zaino. Insomma: se devo andare di sotto preferisco farlo per cappella mia, non per quella altrui.
    Sui concatenamenti: ognuno progetta ci? che vuole per carit?, anche di fare in mountain bike una via di VI, ma il punto ?: cui prodest? Che tradotto in modo non letterale e piuttosto volgare significa: chi se ne frega? Soprattutto se l’argomento ? fuori luogo in un topic amatoriale come questo.
    Buon caldo a tutti

    #6517
    Anonimo
    Ospite

    TroncFeuillu scritto:

    … in modo … piuttosto volgare

    Oh Tronc … che fai ? Te le canti e te le soni ? :P

    se delle imprese altrui (detto ancor pi? volgarmente) "non te ne pole freg? de meno? , non sprecare il tuo tempo a leggerle, abbi per? la cortesia di lasciare agli altri il diritto di sprecare il loro tempo a farle e a parlarne …
    comunque apprezzo il suggerimento, a una via di VI in MTB non ci avevo ancora pensato. Chiss? che un giorno … :side:

    #6522
    Anonimo
    Ospite

    TroncFeuillu scritto:

    Soprattutto se l’argomento ? fuori luogo in un topic amatoriale come questo.
    Buon caldo a tutti

    Amatoriale a chi?
    Te sei al fresco?:)

    #6536
    Tronc
    Partecipante

    bergame scritto:

    comunque apprezzo il suggerimento, a una via di VI in MTB non ci avevo ancora pensato. Chiss? che un giorno … :side:

    Bravo, pensaci!
    Un "volto" noto del forum che fa una "impresa", questo s? ? degno di lettura estiva… senn? sfoglio un libro di alpinismo o il guiness world record. Sono 2 cose diverse. La prima molto pi? divertente. E’ per questo che leggo questo forum "amatoriale", come lo definivo senza offesa, Sky. A proposito, certo che sono al fresco, ma non agli arresti!

    #6537
    Anonimo
    Ospite

    TroncFeuillu scritto:

    Un "volto" noto del forum che fa una "impresa", questo s? ? degno di lettura

    Non capisco dove vuoi andare a parare: non sono un volto noto, e allora? un volto non-noto non ha diritto di fare e raccontare imprese su questo forum ? o forse sono autorizzati e legittimati solo gli amici e gli amici degli amici ? O forse il problema ? che ti sei perso qualcosa. Io ? da giugno che sono presente sul ?chi siamo?? con tanto di gigantografia,
    Te che aspetti ?

    #6538
    Anonimo
    Ospite

    Tronc non si presenter? mai, ? affascinante cos?!B)
    Ma al fresco dove? Metti una foto? (senza che tu sia immortalato ovviamente).
    Il VI in mtb io non lo provo, ho paura di sgraffiare il telaio.
    Ah, non sono offeso, ruzzo!!:)

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