Vallone di Sea le “Antiche Sere”

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  • #25061
    alberto
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    Era da parecchio che ci volevo andare. Così sabato , anche stimolati dal recente articolo pubblicato sul blog di A. Gogna, sugli imminenti pericoli che sta correndo il Vallone di Sea, con la Sabri siamo partiti per Forno Alpi Graie piccolo paesino posto al fondo della Val Grande, una delle tre valli di Lanzo (Val Grande – Val d’Ala, Val Viù) e punto di partenza per il vallone di Sea. Dormito allo storico albergo Savoia, alla domenica mattina, dopo aver firmato la petizione promossa da Mountain Welderness per fermare i progetti di una sciagurata strada da costruire nel vallone, abbiamo risalito quasi tutto il vallone fin quasi al bivacco Soardi.
    La giornata era stupenda solare e la camminata è stata bellissima. Camminando si riesce a vedere , ad assaporare cose che invece scalado non si riesce.
    Così sfogo all’osservazione e alla macchina fotografica.

    Il vallone è magnifico, integro, si respira aria di altri tempi. La natura la fa da padrone. La presenza umana è testimoniata dalle antiche baite poste a Gias Balma Massiet, Alpe di Sea e Gias Nuovo dove ancora ci sono le mucche al pascolo.
    Le baite sono ancora in discreto stato anche seavrebbero bisogno di un intervento di restauro.

    Prima di arrivare a Gias Balma Massiet, sulla sinistra si posso ammirare le belle pareti dello Specchio di Iside, Trono di Osiride e la Parete dei Titani, dove salgono storiche e moderne vie di arrampicata.
    Qui hanno scritto la storia le grandi firme dell’alpinismo piemontese: Isidoro Meneghin, Gian Carlo Grassi, Ugo Manera, ect. , ect.
    Sogno di Sea, Così parlò Zaratustra sono solo due esempi.

    Sul lato destro sempre difronte alle baite del Massiet ecco le diverse cascate d’acqua che d’inverno gelando formano le grandi colate di ghiaccio salite dal MAESTRO:
    cascata di Balma Massiet, mostro di Gilgamesch, ect.

    Oltre l’Alpe di Sea e davanti alle baite del Gias Nuovo ecco l’imponente parete nord dell’Albaron di Sea sono quasi 1000 metri dove anche qui il Maestro ha detto la sua.
    Basta andare a rileggere quanto la lui scritto in Ghiaccio dell’Ovest.

    Non si può certo parlare di Sea senza pensare a Giampiero Motti, uno dei più grandi romantici dell’alpinismo italiano, l’ideologo del “Nuovo mattino” ma anche delle melanconiche e romatiche “Antiche Sere” .

    E’ lui, nei suoi perigrinaggi che lo portavano solitario a osservare e fantasticare sulle rocce del vallone, dove per altro non arrampicò, che ha dato i nomi alle pareti, ai massi, alle torri del vallone:

    “Dove è nato il nuovo mattino?
    In valle dell’Orco certo, ma le radici hanno avuto origine nella Val Grande di Lanzo, in particolare con la scalata della via del Naso al Bec di Mea, da parte di Gian Piero Motti e Gian Carlo Grassi nel 1969. Gian Piero Motti aveva casa a Breno, una frazione di Chialamberto. La Val Grande di Lanzo ha visto sorgere il sole del suo “ Nuovo Mattino”, ma è anche stata teatro del suo crepuscolo culminato con le “Antiche Sere” e la sua fine prematura.Gian Piero non aprì vie nel Vallone di Sea, che a partire da Forno Alpi Graie si dirama sinuoso come un solco di un drago nella parte alta della valle. Si limitò a dare i nomi alle pareti, attingendo alle credenze egizie e ai miti nordici. Nacquero così lo Specchio di Iside, il Trono di Osiride o la Torre di Gandalf il Mago, strutture di rocce lisciate da antichi ghiacciai e testimoni di grandi sconvolgimenti geologici”

    Ma se per G.P. Motti il Vallone di Sea rappresentò il crepuscolo, un luogo dove dare sfogo alla sua fantasia, al suo folosofare, per il Maestro invece:

    “Se per Gian Piero il Vallone di Sea ebbe il sapore amaro del tramonto, per Gian Carlo rappresentò il sogno tanto cercato e desiderato. Un vallone dimenticato, lontano dai riflettori dove poter sfogare tutta la sua creatività, senza rendere conto a nessuno come piaceva a lui. Un vero terreno d’avventura che riservava sorprese ad ogni angolo”.

    Oggi purtroppo il vallone di Sea, questo luogo magnifico, corre un grave pericolo. Il Comune di Groscavallo, vuole spendere 1 milione di Euro di fondi europei per costruire una strada ad uso pastorale per raggiungere gli alpeggi in quota.
    E così dovremmo dire addio ai massi di “Polvere di Stelle” altra invenzione di Motti.

    Ma come si fa ad essere così miopi, a pensare solo allo sfruttamento economico immediato . Un opera che non serve a nulla, solo a distruggere e a riempire le tasche di soldi di QUALCUNO! Mentre la strada di fondovalle che conduce a Forno Alpi Graie è in uno stato pietoso da anni.
    Ma ci sono i finaziamenti europei da sfruttare…

    #25062
    alberto
    Partecipante

    ANTICHE SERE, Motti scrive:

    « Perché Antiche Sere? Perché un albero mette frutti e fiori soltanto se ha radici e soltanto se la linfa vitale scorre dalle radici ai rami: se si taglia l’albero all’altezza delle radici, ahimè!, ben presto esso morirà, diverrà un tronco secco da ardere, senza fiori e senza frutti. Qualcuno, forse in buona fede, ha cercato e sta cercando di segare l’albero per staccarlo dalle sue radici, con l’illusione di dargli finalmente la libertà di movimento. Ma forse si è ancora in tempo a porre riparo, a cicatrizzare la ferita, ormai molto estesa, e a ricollegare i capillari della linfa con le radici sottostanti. Molti cominciano già a vedere che l’albero dà frutti avvizziti, quasi non dà più fiori, va perdendo le foglie e rinsecchendosi nei rami. Ed è per questo che mi sono preso l’arbitrio di usare tanto mito nel battezzare le pareti: lo si voglia o no, è nel mito che possiamo trovare il senso del nostro esistere e la risposta ai grandi perché della vita»

    #25065
    alberto
    Partecipante
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    #25067
    alberto
    Partecipante

    il Trono di Osiride

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    #25069
    alberto
    Partecipante

    le baite dell’Alpe di Sea

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    #25071
    alberto
    Partecipante

    verso il Colle di Sea

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    #25073
    alberto
    Partecipante

    la parete dello Specchio di Iside e a destra la Parete dei Titani.

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    #25075
    alberto
    Partecipante

    il pianoro del Gias Nuovo sotto l’Albaron di Sea

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    #25077
    alberto
    Partecipante

    le malghe del Gias Nuovo davanti alla grande parete dell’Albaron di Sea

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    #25078
    alberto
    Partecipante

    chi può, vada a firmare la petizione che per adesso è stata lasciata all’albergo Savoia a Forno Alpi Graie , all’albergo Pialpetta a Pialpetta e alla pizzeria Amici di Cantoira.

    #25082
    alberto
    Partecipante

    foto storiche:

    1981 Ugo Manera alle prese con il “gran diedro d’angolo” al Trono di Osiride

    Isidoro Meneghin sistema il materiale dopo l’apertura di “così parlò Zaratustra”

    Gian Carlo Grassi al Bec Cerel

    #25090
    alberto
    Partecipante

    le baite del Massiet

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    #25092
    alberto
    Partecipante

    la distesa di massi di “Polvere di Stelle”

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    #25094
    fabrizio
    Amministratore del forum

    Da Planetmountain
    Vallone di Sea… restyling particolare delle vie di Giancarlo Grassi
    Però a me la parola restyling non dice nulla di buono :blush:
    Sto leggendo proprio in questi gg “I falliti e altri scritti” di Motti….davvero un’epoca alpinistica molto particolare :woohoo:

    #25099
    alberto
    Partecipante

    [quote=”fabrizio” post=26871]Da Planetmountain
    Vallone di Sea… restyling particolare delle vie di Giancarlo Grassi
    Però a me la parola restyling non dice nulla di buono :blush:
    Sto leggendo proprio in questi gg “I falliti e altri scritti” di Motti….davvero un’epoca alpinistica molto particolare :woohoo:[/quote]

    a me queste cose fanno arrizzare il pelo. Come ai gatti quando s’incazzano.
    Andare oltre e fare dei gran troiai basta poco.

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