Monte Tre Corna e S. Pellegrinetto


Le Panie da una delle vette del Tre Corna

A San Pellegrinetto c’ero già stato alcuni anni fa: come scordarsi la visione della Pania e del Forato da sotto le logge delle chiesa? Troppo bello! Così ho deciso di tornarci abbinando però la visita a questo paese anche all’escursione al sovrastante Monte Tre Corna. Per chi non lo sapesse diciamo che questo piccolo borgo si trova sul crinale montuoso che divide la Valle della Turrite di Gallicano dalla valle della Turrite Cava ed è raggiungibile da entrambe le valli. Per chi provenga da Gallicano è necessario giungere a Fornovolasco, superare il paese per dirigersi verso la Grotta Del Vento: dopo poche centinaia di metri, sulla sinistra, si trovano le indicazioni per la nostra mèta che è distante alcuni km, da percorrere su strada asfaltata ma molto stretta.


Aldo sulla quota 936 a Gallatoio

Per chi voglia giungervi dalla Valle della Turrite diciamo che per  giungervi è necessario percorrere la strada Lodovica, cioè quella strada che si incontra attraversando il Serchio a Ponte a Moriano tramite il ponte “Carlo Alberto dalla Chiesa”:dopo il ponte ci dirigiamo a destra verso la Garfagnana, seguendo sempre il fianco orografico destro del fiume della Lucchesia. Dopo aver superato Borgo a Mozzano (con la visione del “Ponte della Maddalena o del diavolo”) di alcuni km. si notano sulla sinistra le indicazioni per Fabbriche di Vallico e la valle della Turrite Cava: entrati nella valle troviamo subito una piccola diga che sbarra il corso della Turrite creando un bello e caratteristico lago dalla forma di fiordo.


Il monte Croce da San Pellegrinetto

La strada attraversa poi tre gallerie molto strette e buie di cui una in curva molto pericolosa per cui è necessario prestare molta attenzione. Passate le gallerie la strada prosegue sempre lungo il fianco orografico sinistro del torrente costeggiando alcune cartiere fino a pervenire, dopo 7 km.. all’unico paese situato nel fondovalle, Fabbriche di Vallico(m. 349 s.l.m.): il paese deve il nome alla lavorazione del ferro impiantata nel 1300  da fabbri provenenti dal bergamasco e dal bresciano, lavorazione che ha dato origine a una fiorente produzione di chiodi e attrezzi vari capace di creare benessere a diverse famiglie come quella dei Marchesi Ponticelli e quella dei Conti Carli i cui bei rispettivi palazzi ancora oggi fronteggiano il caratteristico ponte che attraversa la Turrite mettendo in comunicazione Fabbriche con la sua frazione di Calandi.


Il monte Forato da San Pellegrinetto

Lasciamo Fabbriche di Vallico e proseguiamo in direzione di Palagnana ma, prima di giungervi, sulla destra notiamo le indicazioni per Campolemisi: prendiamo questa strada, superiamo questo borgo, e ci dirigiamo verso la nostra mèta lungo una strada che ora è completamente asfaltata ma che, la volta precedente che c’ero stato, era del tutto sterrata; giungiamo così finalmente al piccolo paese di San Pellegrinetto posto a 953 m. s.l.m.. Questo piccolo borgo è abitato attualmente da una diecina di persone: fino a cinquanta anni fa costituiva, invece, la frazione più popolosa del comune di Vergemoli ed insieme ad altri minuscoli borghi come Bovaio, Gallatoio, Aleva, Tornareccia, Tacca, Vetriceto, Maggiolini, Col di Luco e Vispereglia raggiungeva i 600 abitanti.


Il monte Croce dal loggiato della
chiesa di San Pellegrinetto

La chiesa di San Pellegrinetto risale al 1734 ed è caratterizzata da alcune belle loggette laterali dalle quali si godono bellissime visioni sul gruppo delle Panie e sul Monte Forato: un tempo questa zona era ricca di insediamenti pastorali e agricoli e la gente riusciva a ricavare dalla montagna quel poco che serviva a sopravvivere, ora, invece, le case si ripopolano solo durante il periodo estivo. Così i terrazzamenti, un tempo coltivati, sono ora ricoperti di vegetazione e di rovi: l’unica cosa che l’abbandono dell’uomo non ha potuto cancellare sono gli splendidi panorami che si godono da quassù. La visita a San Pellegrinetto la si può prolungare recandosi anche in pochi minuti, tramite un bel sentiero, ai sottostanti insediamenti di Gallatoio e Bovaio, dove gli abitanti si contano sulle dita di una mano: anzi sopra Gallatoio, si trova un piccolo colle a quota 936, dove è posta anche una croce, dal quale si gode di un panorama unico.


Le Panie da Bovaio

Monte Tre Corna – Come di dice chiaramente il toponimo,  il nome di questa montagna deriva dal fatto che è essa è contraddistinta da tre vette la più alta delle quali raggiunge 1058 metri: per giungervi dalle case di San Pellegrinetto bisogna recarsi a nord al vicino insediamento di Case di Monte, oltrepassarlo per tenersi a sinistra al bivio che si incontra subito dopo. Poco dopo si incontra una croce, di fianco alla quale si diparte sulla sinistra un sentiero che raggiunge quota 1020: in questa piccola valle, posta sotto le Tre Corna, in primavera si può assistere alla fioritura di innumerevoli giunchiglie. Io ci sono venuto in settembre, per cui non le ho viste, ma in compenso ho incontrato un capriolo: una visione fugace, ma tale da emozionare. Dal valloncello si può salire verso ovest ai 1058 m. della punta più alta, mentre a nord, in una delle altre due quote, si trova un grosso ripetitore: comunque da tutte e tre le “Corna” si gode di un panorama eccellente, soprattutto sul prospiciente gruppo delle Panie, ma anche sul Forato, sul Croce, su tutte le Apuane e la catena appenninica. L’escursione da San Pellegrinetto alle Tre Corna e ritorno richiede al massimo 1,5 di cammino.


Le Panie da una delle vette del Tre Corna


 Ancora Aldo sulla quota 936 a Gallatoio