La via del Costone Alberato alla Nord del Pizzo d’Uccello

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  • #51261
    Enzo
    Partecipante

    Ciao Alberto,

    a pag. 266 di QuarantannidiMonteForato leggo che nel 1987 (da ragazzo!) hai salito con Gianluca Benedetti la via del Costone Alberato, e vorrei chiederti qualcosa su questo argomento.

    La guida CAI del 1979 (it. 8do) lo definisce l’itinerario meno impegnativo tra quelli tracciati sulla parete Nord del Pizzo; parla di un erto costolone sparso di cespugli con passaggi di IV, poi si giunge “sulla sponda di un canale-rampa giallastro, proveniente dal basso, obliquo verso sinistra (è probabile che detto canale possa essere risalito fin dalla base della parete)”; si risale la sponda del canale ecc., si trova ancora un passaggio di IV, infine una paretina di 20 metri di IV+ e infine si esce sulla Cresta di Nattapiana a Est della quota 1529, dove di là sbuca il Canale Doglio.

    Ora, a proposito della parete Nord del Pizzo d’Uccello la guida ligure del 1905 scrive a pag. 118:

    “Nella letteratura alpinistica non ne sono registrate ascensioni: ma si ha notizia che la colla fra la cima dell’Abeta (m. 1598) e quella del Folgorito (m. 1650) venne raggiunta alcuni anni or sono da due pastori di Vinca, dei quali uno chiamavasi Agostino Ferlini; il canalone fra il Pizzo e Capradossa, che ha origine alla bocca di Siggioli (è a ponente della quota 1583) venne disceso non sono molti anni da due boscaiuoli”.

    Lasciando perdere la discesa dei due boscaioli (comunque molto interessante!) e limitandosi alla salita dei due pastori: la cima del Folgorito è la spalla occidentale del Pizzo (1655 m), e la cima dell’Abeta sarà la quota 1529 o un rilievo nei pressi; quasi certamente, quindi, l’uscita in cresta dell’ipotetica salita dei due pastori è la stessa della via del Costone Alberato: e questa è una bella coincidenza.

    Nella guida ligure del 1922, invece, ci si limita a dire (pag. 256) che “La parete settentrionale… non è ancora stata salita”.

    La guida CAI del 1958 scrive (pag. 160) che i due itinerari citati dalla guida del 1905 “risultano inattendibili anche a chi solo osservi sul posto tali ipotetici itinerari”.

    La guida CAI del 1979 è meno drastica e, riferendosi all’itinerario di salita citato nel 1905, scrive che “la notizia è del tutto ipotetica, ma non è da escludere che si tratti del canale-rampa di scisti giallastri… che potrebbe essere di risalita relativamente agevole, anche se mancano relazioni circa i suoi due terzi inferiori”.

    Ora, io ci andrei piano a definire inattendibile un racconto, come quello del 1905, che cita perfino nome e cognome di uno dei due salitori; e nel mio piccolo ho visto diversi posti in montagna dove sembrerebbe impossibile passare e dove invece un tempo certa gente passava regolarmente: ad esempio i cavatori tra le cave della Chiesa del Diavolo e della Buchetta a Renara e in mille altri posti apuani, oppure i pastori della Val di Lima in certi luoghi del Balzo Nero.

    La domanda che faccio a te e a chiunque abbia salito la via del Costone Alberato è questa: credi possibile la salita dei due pastori? magari ipotizzando che nella parte bassa abbiano salito integralmente il canale-rampa di scisti giallastri anziché il costone?

    Enzo

    #51263
    alberto
    Partecipante

    ciao Enzo è sempre un piacere parlare con te, vedo che il libro l’hai letto con attenzione.

     

    Io non mi meraviglierei di nulla.

    I cavatori nel passato, con le minime e rudimentali atttezzature di allora,  sono andati a cercare il marmo nei posti più incredibili e impressionanti.

     

    Ad esempio sabato scorso durante la ripetizione della via ROSSO DI SERA sulla sud dell’Altissimo, alla sosta alla base del diedro del penultimo tiro, Ho trovato un foro nella roccia che è tutto meno naturale. Secondo me l’hanno fatto i cavatori magari per infilarci un paletto di ferro da usare come ancoraggio per calate di pellustrazione. Sicuramente li ce ne sono altri.

    Ho anche una foto.

    Fori simili ci sono anche sulla  parete di Monte Alto sopra Ponte Stazzemese.

    Il canale giallastro che porta sulla cuspide del costolone alberato è stato salito nel 2018 da Barsuglia-Cambi e Zerini nell’apertura della via Marathon trovi la rlazione su Toscoclimb.

    Metto una foto con il tracciato presa sempre da Toscoclimb.

     

    Però viste le difficoltà dichiarate da Barsuglia e compagni nel canale giallastro, credo  di più che possano aver salito il costone alberato.

    • Questa risposta è stata modificata 5 anni, 1 mese fa da .
    #52844
    greg.ped
    Partecipante

    Riapro questo vecchio post perché interessantissimo!

    Con E.Mutti abbiamo salito questa via un paio di giorni dopo la sua pubblicazione, probabilmente è stata una delle prime se non la prima ripetizione.

    Fino al catino da cui parte il canale/diedro giallo ci si può arrivare in vari modi, la via marathon non prende quello più facile. Inoltre, della mia ripetizione mi ricordo che i tiri erano molto sovragradati, anche giustamente visto che questa è una via plasir. Inoltre al lato a valle del diedro sono presenti numerose piante, probabilmente si può passare da li ancora più agilmente.

    Tenendo presente le imprese degli antichi e considerando le difficoltà della linea di salita, reputo più che plausibile la salita da parte dei due pastori.

    #52851
    Enzo
    Partecipante

    Tenendo presente le imprese degli antichi e considerando le difficoltà della linea di salita, reputo più che plausibile la salita da parte dei due pastori.

    :good:

    Enzo

    #52852
    alberto
    Partecipante

    Anche sullo sperone della via dei Genovesi alla sud-ovest del Contrario trovammo tracce di passaggio, dei fori fatti nella roccia,  presumo dai cavatori in qualche perlustrazione.

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