Un filo … di cresta.

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  • #24340
    Erreeffe
    Partecipante

    Le creste, gli spigoli, mi hanno sempre attratto, hanno un fascino tutto particolare, per molte ragioni.

    Hanno un’estetica bellissima, sono una linea di salita logicissima, dividono due mondi, due versanti diversi, spesso opposti, hanno esposizione, aria intorno, si arrampica o si cammina con un senso di libertà, di spazio.
    Hanno anche la caratteristica di unire vette diverse come un lungo filo.

    Guardando la cartina delle Apuane balza all’occhio uno di questi fili, un lungo filo di creste che le percorre da NO verso SE…. un po’ serpeggiante, un po’ contorto, a volte si affina, altre si inspessisce o raddrizza. Collega molte delle maggiori vette apuane attraverso creste e foci senza mai scendere a fondo valle

    Ed ho sempre avuto la voglia di percorrerlo tutto.
    Da solo, in completa autonomia, senza appoggi esterni di bivacchi e tanto meno rifugi.
    In stile alpino, come si suol dire.

    Avevo già provato ma interrotto a metà per il troppo caldo e l’acqua finita a metà giro.
    Eh si, l’acqua è il problema più grande.

    Ci ho riprovato e stavolta tutto è andato bene, anche l’acqua è bastata.

    Sono arrivato sabato mattina a Monzone in treno e mi sono incamminato verso Vinca e verso la Nattapiana, dove inizia la cresta, il filo…..

    Nattapiana, Pizzo d’uccello, foce a Giovo, cresta Garnerone, Grondilice, passo delle pecore (con bivacco), Contrario, Cavallo, Focolaccia, Tambura, focetta dell’acqua Fredda, Alto di Sella e Sella, passo Sella, Fiocca, Sumbra, Isola Santa.

    A dire la verità ho fatto due divagazioni.
    All’attacco dell’alto di Sella ho trovato i massi del primo tiro più in bilico che mai e molta roba rotta di recente alla base. Non mi sono fidato senza poter fare un minimo di autosicura. La soluzione è venuta guardando il profilo di un’altra cresta, quella che scende verso Arnetola, conosciuta anche come lo sperone Pomodoro. Sono salito fino all’intaglio dove passa la Vecchiacchi e seguito il filo di cresta. Passaggi di arrampicata su roccia tutto sommato decente.
    Alla fine è sempre cresta e porta diretta in vetta all’Alto di Sella… una mezza divagazione :)

    L’altra alla fine. Avevo previsto di scendere il costolone a lato del fosso delle Comarelle, logica conclusione di tutta la dorsale, arrivando a Tre Fiumi. Rischiavo però di perdere l’ultimo treno utile a Castelnuovo e quindi ho sceso il sentiero verso Isola Santa…. infinito, a metà l’ho lasciato e sono andato giù dritto per bosco e pendii… mezza divagazione pure questa. :)
    Il treno lo avrei perso ugualmente se non fosse stato per un provvidenziale passaggio in auto da due arrampicatori. Ancora grazie!!!!

    Sensazioni tante.
    Fatica, solitudine, silenzio, incontri e chiacchere, sole, vento, serenità, adrenalina, il tramonto dietro la garnerone, l’Alba sul Contrario, la luna gigantesca che sorge dal cavallo…
    Tante cose, comuni a chi si incammina in montagna.

    Alla fine c’è un’idea che fa nascere un sogno e la voglia di realizzarlo.

    #24341
    alebiffi86
    Partecipante

    Complimenti! bella idea e ben realizzata; un percorso di grande respiro tra i paesaggi più belli delle Apuane, lunga cavalcata con tra l’altro passaggi non banali da fare in solitaria,slegato; anche a me piace la solitudine e un percorso del genere deve regalare emozioni notevoli. Bravo ancora! :)

    #24342
    adri
    Partecipante

    Da amante” esterno” delle Apuane , mi pare proprio un gran bel giro e sopratutto una bellissima avvventura.
    Complimenti :)

    #24343
    Anonimo
    Ospite

    complimenti vivissimi Erreeffe :woohoo:
    un progetto simile (analogo come idea ma più lungo come sviluppo) era ed è ancora nel mio cassetto
    dopo averne studiato le tratte l’avevo battezzato (pro domo mea) la “Grande Cavalcata Apuana”
    pensando in prospettiva di proporlo come una sfida apuana al GR20 (che si snoda al di là del Tirreno proprio in faccia alle Apuane). Una proposta ovviamente non per tutti ma rivolta agli apuanisti incalliti … col pelo sullo stomaco :-)
    Anche a me il problema principale era sembrato quello dell’acqua. Penso che sia questo il motivo per cui hai deciso di fare la traversata in primavera quando le sorgenti sono “in piena” .
    Ottima pensata e credo elemento chiave del successo dell’impresa … oltre alla tua determinazione e alla tua “serenità” d’animo.
    Ancora complimenti e … ai futuri sviluppi di questa grande idea
    Roberto

    #24344
    Erreeffe
    Partecipante

    La volta scorsa ero andato di luglio in un periodo caldissimo…. alla fine della Garnerone ero già cotto dal caldo ed avevo finito le scorte d’acqua dei due giorni… :S

    Sono andato adesso contando su giornate lunghe e non troppo calde. Ed è stato così, due giorni di sole stupendi e con un ventarello mitigatore (la notte anche piuttosto freschetto…) che non fanno sentire la sete.

    Mi sono portato l’acqua da valle…3,5 litri, con un rabbocco di 1/2 litro a Vinca di quella consumata fin lì. Mi è bastata giusta giusta.
    L’unica sorgente che conoscevo è al passo Tambura ma non so quanto affidabile, specialmente in stagione avanzata. Adesso ci sono ancora dei nevai sfruttabili, volendo.

    Adri: è lo spirito del Gongo che arriva anche quì, il mio idolo! dovrò conoscerlo per forza! :)

    #24345
    alberto
    Partecipante

    le creste danno eleganza alle montagne.

    Bella immersione apuanica d’altri tempi.

    #24347
    adri
    Partecipante

    [quote=”Erreeffe” post=26269]
    Adri: è lo spirito del Gongo che arriva anche quì, il mio idolo! dovrò conoscerlo per forza!
    :)[/quote]
    ……………….

    Gongo sarebbe sicuramente contento di averti come compagno ;)
    Però ti dovresti pure fare il vaccino contro le zecche :laugh:

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