Il Castello di Corvarola

 

In dialetto: Karvaróla. Il paese di Corvarola sorge su una collinetta alla cui valle scorre il torrente Civiglia, a 305 metri sul livello del mare, anch’esso su una deviazione rispetto alla strada provinciale che collega Bagnone a Monti di Licciana. Fu un antico castello dei Malaspina, avamposto di difesa, era circondato da sette torri, di cui oggi esistono solo poche vestigia. Sono collegate a Corvarola anche le località Croce, in dialetto Krósa, da incrocio, crocivio; la Ghiaia, in dialetto la Giara; e l’Oratorio di S. Rocco, sulla vecchia strada che da Corvarola porta a Vallescura o a Merizzo. Don Euclide Rapalli che fu parroco ci ha lasciato un suo volumetto " Corvarola " nel quale cerca di ricostruirne la fortificazione e la posizione delle sette torri. Sulla prima torre, ancora riconoscibile, fu costruita in parte la parete sinistra della Chiesa. Sulla seconda torre, molto riconoscibile, vi é la cucina della casa di proprietà di Ravera Ernesto. Sulla terza torre, che ancor oggi mantiene la sua forma, é stata costruita la casa, attualmente abitata da Ghelfi Valentino; questa casa si chiama tuttora " La Torre ". A pochi metri dalla casa di Ghelfi V. vi é una porta in pietra lavorata, che chiudeva l’antico castello malaspiniano. Su di una quarta torre, ancora in buono stato stata costruita in parte la casa, abitata da Fraschini Pietro. La quinta torre doveva trovarsi all’inizio della strada comunale che porta a Tracastello, sotto la Chiesa. La sesta doveva trovarsi al principio della strada, che dalla Cola porta alla Chiesa. La settima si trovava nella località Tracastello, di rimpetto alla Chiesa, esistono ancora i ruderi.
Dalla toponimia si desume che Corvarola deriva da fortificazione militare. Le più antiche vicende del castello di Corvarola, secondo lo storico Ubaldo Formentini, sono oscure, ma sicuramente dopo il 1351, data della spartizione del retaggio malaspiniano, fece parte del Feudo di Castiglione del Terziere. La vecchia cappella dovette sorgere per volere dei Marchesi di Castiglione dopo il 1451 ai tempi del pontificato di Niccolò V. Il titolare della piccola chiesa era San Michele Arcangelo, mentre la parrocchia appare nel 1563 con il primo parroco P. Gian Jacopo Gerali originario di Corvarola. La cappella fu ampliata nel 1600, ed è quella che si ammira presentemente. A valle di Corvarola, sulla strada mulattiera che conduce alla via Francigena, ci sono le vestigia dell’oratorio di San Rocco. Anticamente si accedeva al Castello di Corvarola per una strada angusta ed a ciottoli, che fiancheggiava la località detta "Monte". A Croce la strada si diramava: una saliva a Vespeno e l’altra scendeva nel canale di Castiglione per poi risalire e diramarsi ancora: una per il Castello di Castiglione e l’altra per salire alla Casa Mazzini, un tempo monastero dei Servi di Maria di Firenze, che officiavano la Chiesa della SS.ma Annunziata. La strada proseguiva fino a Pagazzana, fiancheggiava il Castello di Bagnone e conduceva fino al Capoluogo. Il Castello della Corvarola, fu costruito dai bizzantini. In località "Biselga" in prossimità della fontana vecchia, vi sono avanzi di mura a secco, e infatti il vocabolo "Baselg" di carattere militare e in greco antico significa posto o stazione di guardia o ancora "Gabel" da gabella. É significativo il vocabolo "Vagi", località sotto Gabbiana, vicina a Corvarola, che risponde alla parola "Vallum" cioé trincea. Da tutto questo il nome giusto della Corvarola deriva da "posto fortificato" secondo il greco antico, perciò deve escludersi l’ipotesi che derivi da "corvi", così come non derivano da vespe o da gabbiani i villaggi di Vespeno e di Gabbiana. Corvarola, é situata su un poggio sottostante la Pieve. Le più antiche vicende del Castello sono oscure; dopo il 1351 fece parte del Marchesato di Castiglione del Terziere. Il suo territorio apparteneva al "vicu", villaggio della matrice Pieve, da cui dista breve cammino. La sua cappella (piccola Chiesa) dovette sorgere per iniziativa dei Marchesi di Castiglione dopo il 1451, se non più tardi, per merito dello Stato Fiorentino, a cui il paese si sotto mise. Sembra che Corvarola si sia staccata dalla Pieve poco prima del 1551, come Bagnone e Merizzo. Seguirà le sorti di Castiglione del Terziere, per finire sotto la giurisdizione di Bagnone.