Le Marmitte dei Giganti


I torrioni del Corchia dal passo Croce

In alcuni torrenti che scendono dalle vette delle Apuane, nel corso dei secoli ed in particolari condizioni geologiche, l’acqua ha creato nell’alveo dei torrenti delle profonde buche di forma cilindrica, a volte perfettamente sferiche: buche che sono state originate proprio dall’azione congiunta dell’acqua e dei ciottoli trasportati dalla corrente impetuosa. Infatti la rotazione di alcune grosse pietre messe in movimento dall’acqua durante precipitazioni particolarmente abbondanti ha creato queste eccezionali manifestazioni erosive che la tradizione popolare ha denominato "Marmitte dei Giganti" e che sono visibili nel Canale degli Alberghi e, soprattutto, nei tre canali che scendono dal versante meridionale del Sumbra (m. 1764): Fosso delle Comarelle, Fosso dell’Anguillara e Fosso del Fatonero.


Aldo in una marmitta

In questo itinerario tratteremo solo delle "marmitte" visibili nella parte finale del Fosso dell’Anguillara, tralasciando gli itinerari alpinistici o semi-alpinistici che sono permessi solo agli escursionisti dotati di conoscenze nel campo delle arrampicate e che permetterebbero di risalire gli alvei di questi torrenti: intanto è comunque necessario sapere dove sia situato questo torrente che scende dal Sumbra e di come fare per arrivarci. Lo si incontra sulla strada che da Castelnuovo Garfagnana porta a Tre Fiumi, località situata poco prima dell’ingresso della Galleria del Cipollato: percorrendo il fianco orografico sinistro della Turrite Secca, dopo aver attraversato il paese e il piccolo bacino artificiale di Isola Santa (obbligatoria una sosta per ammirare il lago e il piccolo borgo con i tetti coperti da lastre di ardesia), oltrepassiamo anche il bivio per Capanne di Careggine e, circa 1 km. prima della galleria che sbuca a Tre Fiumi, sulla destra vediamo appoggiate sul fianco del Sumbra due vecchie costruzioni ormai in rovina.


Sumbra dall’anguillara

Sono le "Comarelle" che danno il nome anche al fosso che passa lì sotto, fosso che è il primo che si incontra. Poco dopo sulla destra della strada incontria-mo una vecchia cabina e un poco più avanti uno spiazzo dove poter parcheggiare l’auto:procediamo ora a piedi per circa 100 metri fino a che non vediamo, sempre sulla destra, una strada marmifera che scende nel greto della Turrite Secca per condurre ad una cava ormai in disuso. Percorriamo questa strada per andare dentro il greto del torrente e qui andiamo a destra fino a giungere alla cava dismessa: questa cava era posta proprio dentro il Fosso dell’Anguillara e stava distruggendo letteralmente le marmitte; l’escavazione fu fermata agli inizi degli anni settanta quando però aveva già distrutto alcune marmitte. Nella mia prima visita compiuta nel 1994 si incontrava subito una marmitta appena arrivati al fosso.


Sumbra e Freddone dal passo Croce

Ora questa è ricoperta completamente di pietre, forse frutto della tragica alluvione del 1996 e, pertanto, non è più visibile; è necessario, perciò, procedere per vederne qualcuna. Incontriamo ora una scala appoggiata ad una grossa roccia messavi opportunamente altrimenti non sarebbe più possibile andare avanti: è necessario prestare un po’ di attenzione, soprattutto se le rocce fossero umide. Ora possiamo vedere le prime marmitte e, se ci si arrampica un po’ sul fianco orografico sinistro della Turrite, se ne possono vedere altre: sono formazioni particolari, caratteristiche e veramente uniche e poi, visto che da dove si parcheggia l’auto fino a qui sono solo 15 minuti di cammino, il percorso è breve e vale la pena di effettuarlo: bisogna solo prestare un minimo di attenzione nel risalire il fosso e nel salire sulla scaletta.


Simone dentro una marmitta


Le Marmitte dell’Anguillara


Apuane dal passo Croce


Un’altra Marmitta