Il monte Nona


Le Panie dal sentiero per il Nona

Il Monte Nona si trova nelle Apuane meridionali e presenta due versanti completamente diversi: il lato sud è erboso ed accessibile a tutti, il lato nord invece presenta una parete ripidissima che è stata violata solamente negli anni sessanta. Ma come ci si arriva? Anzitutto è bene precisare che il punto più vicino dove lasciare l’auto per affrontare l’ascesa è il vasto spiazzo che si trova nei pressi dell’Albergo Alto Matanna: per giungervi è necessario percorrere la strada Lodovica, cioè quella strada che si incontra attraversando il Serchio a Ponte a Moriano tramite il ponte "Carlo Alberto dalla Chiesa": dopo il ponte ci dirigiamo a destra verso la Garfagnana, seguendo sempre il fianco orografico destro del fiume della Lucchesia. Dopo aver superato Borgo a Mozzano (con la visione del "Ponte della Maddalena o del diavolo") di alcuni km. si notano sulla sinistra le indicazioni per Fabbriche di Vallico e la valle della Turrite Cava.


Massimo in vetta al Nona

Entrati nella valle troviamo subito una piccola diga che sbarra il corso della Turrite creando un bello e caratteristico lago dalla forma di fiordo; la strada attraversa poi tre gallerie molto strette e buie di cui una in curva molto pericolosa per cui è necessario prestare molta attenzione. Passate le gallerie la strada prosegue sempre lungo il fianco orografico sinistro del torrente costeggiando alcune cartiere fino a pervenire, dopo 7 km. all’unico paese situato nel fondovalle, Fabbriche di Vallico(m. 349 slm): il paese deve il nome alla lavorazione del ferro impiantata nel 1300 da fabbri provenenti dal bergamasco e dal bresciano, lavorazione che ha dato origine a una fiorente produzione di chiodi e attrezzi vari capace di creare benessere a diverse famiglie come quella dei Marchesi Ponticelli e quella dei Conti Carli i cui bei rispettivi palazzi ancora oggi fronteggiano il caratteristico ponte che attraversa la Turrite mettendo in comunicazione Fabbriche con la sua frazione di Calandi.


Aldo in vetta al Nona

Lasciata Fabbriche procediamo lungo la strada in direzione di Palagnana, superiamo Gragliana, sede di un antico ospedale distrutto da una piena del fiume, e quando arriviamo poco prima di Palagnana, notiamo sulla sinistra un piccolo ponte che scavalca la Turrite di Palagnana: lo attraversiamo seguendo le indicazioni per l’Alto Matanna fino ad arrivare a Foce di Bucine (m. 839) dove il campanile della chiesa sbuca proprio sopra il valico. Qui svoltiamo a destra e dopo essere passati per Pian d’Orsina (m. 979) finalmente arriviamo all’Alto Matanna, (m. 1034), dove l’ex albergo è stato trasformato in colonia estiva per ragazzi ma dove si trovano anche un bar ed un ristorante accessibili a tutti; nel ristorante si cucinano cibi genuini e vi assicuro che fare qui il pranzo del 1° maggio è veramente un’esperienza unica e meravigliosa (si sa quando si inizia ma non si sa quando si finisce!).


Il Nona ed il Procinto

Comunque se qualcuno decidesse di fermarsi a mangiare può prendere nota del numero di telefono del ristorante: "Ristorante Alto Matanna" 0584 / 776005. La zona dell’Alto Matanna è veramente splendida: ampi prati, boschi, rocce, un caratteristico laghetto (il Bozzone), animali (mucche e cavalli) allo stato brado, sembra di essere sulle Alpi e ben lo sanno le centinaia di persone che nelle domeniche primaverili ed estive affollano questi posti. Parcheggiata la macchina nell’ampio piazzale prendiamo il sentiero CAI n. 5 che in poco tempo ci conduce al Callare del Matanna, quota 1139, situato fra il Matanna, m. 1317, e il Nona, m. 1297, in stupenda posizione panoramica: il mare ci appare in lontananza e sulla destra scorgiamo, il Procinto (m. 1177), un meraviglioso torrione cilindrico che si innalza un po’ discosto dal crinale principale e separato da questo da un intaglio: l’intaglio del Procinto.


Il Matanna

Dopo avere ammirato il panorama prendiamo a destra il sentiero segnalato con vernice azzurra che segue la cresta sud e che ci porta (prestando un po’ di attenzione) sulla vetta del monte a quota 1297: è trascorsa circa 1 h. da quando abbiamo lasciata l’auto. Il Nona è una montagna di calcare massiccio che, come altre ad essa vicine, presenta pendii erbosi sul lato orientale che guarda la Garfagnana mentre sul versante marittimo precipita con alti dirupi: la sua parete nord è stata vinta solo negli anni sessanta e domina il vicino Procinto da cui è separata solo da poche decine di metri tramite il così detto Intaglio del Procinto. Il monte domina tutto il gruppo del Procinto, che altro non è che una sua appendice, ma ci permette anche di osservare tantissime cime delle Apuane che sarebbe lungo ed inutile elencare. 


Aldo al Callare del Matanna

Lo sguardo spazia su tutta la Versilia fino al golfo di La Spezia ed alla Garfagnana e all’Appennino. Una piccola curiosità: anticamente il Nona era chiamato "Monte delle Porche" e questo spiega senza dubbio il buffo nome di "Foce delle Porchette" (m. 982 slm) dato al valico posto fra il Croce ed il Nona stesso, valico che mette in comunicazione la Versilia con l’alta valle della Turrite Cava dove Palagnana è frazione del comune di Stazzema; valico un tempo fra i più frequentati. Dopo aver sostato sulla vetta possiamo intraprendere il cammino inverso che ci riporta in un’altra ora al piazzale del Matanna, per un itinerario totale di 2 h.