La fortezza delle Verrucole

altAnXkB3jpo0RWlFIgn7wCejVeQjgOFQ9plMV5cparuedT verrucole foto 1  WP 20140716 003
Verrucole 20130528 167

 MG 9797a

 DSC0342

 


Il Mastio

La fortezza é visitabile ed ospita un archeopark medievale, con visite guidate e laboratori didattici. Inoltre  é attivo il sito informativo ufficiale www.fortezzaverrucolearcheopark.it sul quale trovare il calendario aperture, tariffe ed eventi.

Splendido castello posto in nel comune di San Romano in Garfagnana: dai suoi spalti si possono osservare benissimo tutte le cime delle Apuane, la Pania di Corfino e alcune vette dell’ Appennino Tosco – emiliano; lo si raggiunge da Castelnuovo Garfagnana, seguendo poi le indicazioni per San Romano e per il paese di Verrucole. La contrada di Verrucole anticamente faceva parte della Vicaria di Camporgiano, nella comunità di San Romano, dal quale dista circa 3 km. il nome di Verrucole le deriva dal fatto che la costruzione è posta in alto su uno scoglio roccioso quasi inaccessibile al centro dell’Alta Garfagnana. Storia – Le prime notizie certe su questa fortezza risalgono al medioevo quando il fortilizio e il territorio circostante erano contesi fra due potenti signorie feudali, quella dei conti di Bacciano (del cui castello non si hanno più tracce) e quella dei conti Gherardinghi, che ebbero la loro dimora a Verrucose fino all’anno 1285; allora la costruzione era formata da due strutture distinte e ben separate, la Rocca Quadra e la Rocca Tonda.


Aldo e Agostino nella fortezza

I Gherardinghi vendettero il castello al Comune di Lucca: la costruzione passò poi nelle mani del marchese Spineta Malaspina; in una bolla dell’imperatore Carlo IV del 1376 è ricordata come Castrum Verrucolae Gherardinghi. Datasi insieme alle altre terre guelfe ai Fiorentini nel 1430, dopo quattro anni tornò proprietà di Lucca fino a che nel 1446 giunse nelle mani degli Estensi: fu al centro di cruente battaglie, l’ultima delle quali risale alla metà del 1500 quando fu assalita dall’esercito fiorentino ma quando gli Estensi rafforzarono il loro dominio sulla Garfagnana la rocca visse momenti di relativa tranquillità. In un documento datato 1487 e conservato nell’Archivio di Stato di Lucca si fa riferimento alla Fortezza delle Verrucole e al fatto che anche allora le due rocche, la Quadra e la Tonda, fossero divise in due strutture autosufficienti e rivestissero una notevolissima importanza strategica per la loro posizione a dominio della valle.


Mauro e Agostino nella fortezza

La Rocca Quadra, più piccola dell’altra, manteneva un modesto arsenale con cinque balestre di legno, otto schiopiti di ferro e cinque di bronzo ed altrettante corazze; il limitato numero degli arredi e delle suppellettili induce a ritenere che questa rocca fosse semplicemente una torre di guardia comandata, in quell’anno 1487, dal capitano Johannes de Castelanis accompagnato da cinque famiglie. La Rocca Tonda, invece, era dotata di diversi ambienti su due piani: la camera de verso Castelnuovo, la camera donde si lava le scodelle, la camera de sopra, la cantina, una loggia, la torre e la stalla, il tutto arredato con mobili; il presidio, inoltre, disponeva di molte armi. Da vedere – Tutta la storia della Garfagnana è passata sotto le sue mura: grazie alla sua posizione sui 600 m. di altezza domina le Apuane, gli Appennini e tutto il fondovalle della Garfagnana: la sua origine medioevale è evidenziata dal fatto che le due costruzioni, che verranno poi unite fra loro da mura merlate, erano poste sui due lati del colle.


La fortezza dal paese di Verrucole

Probabilmente la Rocca Tonda ne costituisce il nucleo più antico: formata da un massiccio mastio, al quale si accede tramite una scala in pietra, all’interno conteneva locali posti su due piani; vi si possono ancora notare i resti delle cucine e di altri locali. Ai suoi piedi sorgeva la cappella: ai lati della Rocca Tonda partono, adeguandosi perfettamente ai margini dello strapiombo che circonda il rilievo, due cortine merlate che raggiungono la Rocca Quadra o, meglio, quello che rimane dei questa. Infatti gli Estensi, nell’intento di rafforzare le difese del castello, sostituirono la rocca con due bastioni: qui i signori di Ferrara mantennero fino alla metà del 1600 una guarnigione comandata da un castellano e dotata di pezzi di artiglieria leggera; inoltre questo lato della fortezza era dotato di gallerie sotterranee di contromina, usate anche come polveriera. I due nuclei, come già detto, sono uniti da due cortine murarie merlate, dotate al centro di due torri a semicerchio, feritoie e camminamento di ronda: l’area racchiusa fra le due rocche costituisce la piazza d’armi e qui trovavano posto anche altri edifici.


La parte nord

L’unica porta di accesso alla fortezza si apre sul lato ovest ed è sormontata da una torre di guardia: l’intera costruzione, dopo anni di totale abbandono, è stata acquisita dal Comune di san Romano in Garfagnana ed è stata sottoposta ad un intelligente restauro che l’ ha riportata ai suoi antichi splendori. La fortezza si raggiunge a piedi in pochi minuti lasciando l’auto al sottostante borgo di Verrucole: entrare nelle sue mura, affacciarsi sui suoi spalti, osservare un panorama che mozza il fiato, con tutte le cime delle Apuane di fronte, dà veramente una grande emozione perché è veramente difficile incontrare un a fortezza così ben ristrutturata e in così felice posizione; la fortezza è sempre aperta e quindi il pubblico vi può accedere tutti i giorni. Numeri utili: comune di San Romano in Garfagnana 0583 / 613181 Ristoranti: Ai Canapai Via Roma, 22 San Romano in Garfagnana 0583 613426 0583 613427 e-mail info@aicanipai.com.


La parte sud

Le Leggende della Fortezza delle Verrucole ( dal bellissimo libro “Storie e leggende della montagna lucchese” di Paolo Fantozzi edizioni Le Lettere ) – La Fortezza delle Verrucole, nel comune di San Romano, può essere considerata l’emblema delle fortificazioni estensi. Il nome Verrucole deriva da “verruca” che nella lingua etrusca significa sommità, per cui si ha l’idea di un luogo inaccessibile su una cima scoscesa. Lì, già medioevo di trovavano due fortilizi: la Rocca Tonda e la Rocca Quadra. Nella seconda metà del XIII secolo i Gherardinghi la vendettero al Comune di Lucca e successivamente divenne proprietà del Marchese Spinetta Malspina. La posizione strategica della fortezza fu apprezzata dall’Ariosto il quale però nelle sue lettere al Duca ne denunciò la trascuratezza e lo stato di abbandono dovuto in gran parte ai pochi soldi che non erano sufficienti per adeguati restauri. Fu l’architetto Pasi che nel 1564 fece della fortezza delle Verrucole una struttura in gradi di rispondere adeguatamente alle esigenze difensive dei tempi, ma che, tutto considerato, non fu di grande uso perché dopo il 1618 la Garfagnana ebbe un periodo di pace. La fortezza fu utilizzata anche come carcere e per la sua massima sicurezza vi furono rinchiusi molti dei banditi che nel XVI secolo infestarono la Garfagnana.


Altra immagine del Mastio

E’ singolare al riguardo la sorte di Antonello Tanani che insieme ai suoi compagni aveva invaso Sestola nel Frignano uccidendo un commissario e un luogotenente. In seguito si rifugiò in Toscana e ben quindici anni più tardi, il 4 gennaio 1550, venne arrestato e rinchiuso nella Fortezza delle Verrucole dove venne atrocemente torturato al punto che lo stesso castellano, colpito dalle sofferenze del bandito, ebbe a scrivere al Duca chiedendo la soppressione delle torture e la conseguente condanna. Dato che era pericoloso portare il bandito a Ferrara per l’esecuzione, in quanto i suoi seguaci avrebbero tentato di liberarlo durante il trasferimento, fu fatto impiccare per i piedi e gli venne staccata la testa che fu mandata a Sestola, dove venne esposta sopra la porta della fortezza. Il cadavere fu squartato: una metà fu esposta alle Verrucole e l’altra sulla torre della Rocca di Castelnuovo come segno di giustizia e di avvertimento per le persone. E’ probabile che ciò sia rimasto a lungo impresso nella popolazione che ha creduto di sentire urla strazianti provenire dalla mura della fortezza e ha visto processioni di lumini per le scoscese balze. Infine, si dice che le mura di Camporgiano fossero collegate con la fortezza delle Verrucole attraverso una lunga galleria nella quale era nascosto un vitello d’oro.