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Chiunque abbia percorso lAutostrada A 11 (la Firenze Mare) o la A 1 (lAutostrada del Sole) avrà sicuramente notato, appena passata la città di Prato, un poggio privo di vegetazione che porta sulla sua sommità diverse antenne e alla base occidentale le grosse ciminiere di un cementificio in disuso orma da molti anni (impossibile non averle notate): bene di tratta del Poggio Castiglioni (397 m.) che costituisce una vera e propria terrazza sulle pianure pistoiese, pratese e fiorentina. Il poggio è raggiungibile anche tramite una strada asfaltata che parte dalla località di Travalle, di fronte ad un ristorante, ma noi, consci che per godere di un panorama così eccezionale sia necessario un minimo di sacrificio, presenteremo lescursione che lo raggiunge dalla località de La Querce, con 1,5 h. di cammino. La Querce è una grossa borgata posta sulla strada che unisce Prato a Sesto Fiorentino: quando siamo a Prato in Via della Repubblica, la percorriamo per tutta la sua lunghezza, passiamo sotto la ferrovia e svoltiamo a destra per Sesto F.no fino a raggiungere la località che è la base di partenza del nostro itinerario. |
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Servendoci della Guida Escursionistica della provincia di Firenze scritta da Aldo Benini e pubblicata nel 1985 da Tamari Editori di Bologna (ndr. litinerario si svolge in provincia di Prato, ma nel 1985 Prato era solo comune e faceva parte della provincia di Firenze) diciamo che da la Querce si prende, lato monte, la Via del Guardingo (questo nome testimonia lesistenza di un insediamento, oppure di un posto di guardia, longobardo, tantè che nella vicina Villa Bandinelli è stata inglobata pochi decenni fa una antica torre che portava tale nome e che doveva servire per le segnalazioni della guarnigione). Si prosegue poi per Via Bandinelli e quindi a sinistra per Via del Poggio (alla nostra destra notiamo due belle ville: la Villa Bandinelli, che appartenne nel XIV a Baccio Bandinelli e che era sormontata fino a settanta ani fa dalla Torre del Guardingo, e la Villa Capponi, del 500 che domina labitato). Tramite la Via del Poggio si arriva ad una bella casa torre, costruita in chiaro alberese, che domina labitato da una posizione strategica: le passiamo sulla sinistra e poco dopo, quando la strada asfaltata termina nei pressi di una casa, imbocchiamo a sinistra una strada sterrata che ci conduce ad un bivio. |
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Qui andiamo a destra lungo un sentiero molto battuto (è il sentiero n. 20 del CAI di Prato) seguendo la cresta che divide il versante dellArno (ovest) dalla Val di Marina (est) in direzione di un grosso palo della linea elettrica: il sentiero prosegue lungo la cresta ed esce su una carrareccia abbandonata che un tempo era a servizio delle vicine cave che alimentavano il sottostante cementificio (quelle delle ciminiere che si vedono dallautostrada). Seguiamo la carrareccia che porta a due cave abbandonate: la strada prosegue poi verso un casotto di cemento che noi non raggiungiamo oltrepassandolo sulla sua sinistra. Giungiamo così ad un casotto abbandonato (un tempo stazione di arrivo di una teleferica) subito al di sopra di una terza cava: prendiamo ora un sentiero che passa sulla destra di questo casotto e che sale direttamente verso la croce di Poggio Castiglioni (397 m.); è trascorsa 1,5 h. dalla partenza. La croce di Poggio Castiglioni fu costruita nel 1934: crollata nel dicembre 1973, venne ricostruita nel 1983; dalla croce si gode di un panorama grandioso, unico, che spazia da Firenze a Pistoia, dal Montalbano al Monte Morello. Oltre la croce si trova una cascina costruita sulle fondamenta di un antico castello: poco a nord di Poggio Castiglioni, si può discendere ad una grande dolina, nei cui pressi di trova la Grotta del Drago (quota 379, dislivello 70 m. , lunghezza 200m. c.a), ricca di bellissime concrezioni calcaree che si apre sul fondo di una antica cisterna, forse di epoca romana, contornata da un muro circolare e da alcuni alberi. Il percorso inverso per fare ritorno allinvio di Via del Guardingo richiede circa 1, 15 h. di cammino per un tempo totale di escursione di 2 h. e 45 minuti. |