Il Castello di Iera

In dialetto: Iéra. Si trova a nord di Bagnone e di Treschietto, sull’alta valle del torrente Bagnone, alle sue sorgenti, sulle pendici dell’Appennino o dell’Alpe tosco-emiliana, a 565 m. s.l.m., sotto la vetta del Monte Sillara, 1861m. s.l.m. Nell’uso locale la parola Alpe, in dialetto Arpa, sta per Appennino. Fa parte di Iera anche la frazione di Sommovalle, poche case prima dell’inizio del paese. La parrocchia intitolata a San Matteo Apostolo, viene menzionata nelle decime bonificiane del 1296, figura negli elenchi della Pieve di Bagnone e dipende dalla Diocesi di Luni. Dal 1350 al 1750 circa fece parte del feudo dei marchesi di Treschietto. Dove sorgesse l’antica chiesa della comunità non c’è dato di sapere con esattezza, ma da una minuta relazione del solito cardinale Lomellini, redatta a seguito della sua visita pastorale nel maggio 1568, si capisce essere ubicata vicina al cimitero in un luogo solitario. Il cardinale riferisce anche di un’altra chiesa, cappella, dedicata a Tutti Santi, che si trova nel paese. Con ogni probabilità, sull’area della cappella, nel 1652 fu terminata la costruzione dell’attuale chiesa parrocchiale. Sul portale della chiesa si trova infatti una lapide che ricorda l’avvenimento. La chiesa odierna si affaccia su un bel piazzale lastricato, separato sul lato dove scorre la strada del borgo da una cancellata in ferro battuto. La chiesa ha subito un restauro generale ed é in ottime condizioni. In paese si erge un antico edificio, sicuramente marchionale, sulla facciata del quale sono murate delle lapidi in arenaria con scritte indecifrabili. L’antica Jera é situata sulla via mulattiera detta «strada del sale» che biforca in due rami.

Una segue la destra del torrente Bagnone, sino alla località capanne di Garbia, e salendo il canale di sinistra del torrente, si inerpica sino alla località Tornini. Antichi castellari, quindi il prosegue per il crinale appenninico e raggiunge il territorio parmense di Valditacca. Strada, nota per i traffici commerciali e per i contrabbandi nel medioevo. L’altra strada invece, attraversa il torrente Bagnone e prosegue per Compione, passando dal Castello di Jera, luogo di gabella, oggi distrutto dal tempo, restano solo alcune murature. Da Compione per la sella del Monte Santa Maria si raggiunge Apella e seguendo il torrente Taverone si arriva al Lagastrello quindi Rigoso e la Val d’Enza nel parmense. Erano queste due strade alternative per oltrepassare il crinale, alla via di comunicazione che collegava il genovese al modenese nel suo percorso più breve, venendo da Albareto, Montegroppo, Adelano, Mulazzo, Villafranca, Bagnone, Treschietto, Jera, Compione, Apella, Rigoso, Val d’Enza. Da Apella, l’alternativa per dirigersi in Val di Tacca (Emilia) o in Garfagnana, quindi in Lucchesia (Toscana). Mi viene voglia di far derivare Jera, che oggi si scrive con la "i" maiuscola, dal termine latino: iens-eùntis = andante, che va, castello del viandante. Invece validi studiosi lo fanno derivare da j-era che é la fase nuova di gl-area e g-ara (con la g di gallo), quindi jara che sta per ghiaia o greto del fiume. Il gruppo gl diede luogo a j e a gi nei derivati di glarea. É da menzionare oggi l’esistenza a Iera di una muraglia antica, forse un vecchio acquedotto, allineato con i vecchi ed ancora esistenti mulini, azionati con l’acqua del torrente Bagnone; oppure i resti di un muro di una vecchia costruzione che molti chiamano segheria.